PALERMO (ITALPRESS) – Una storia lunga sessant’anni e la missione di diventare un marchio globale: Sicily by Car non è solo un’eccellenza nel panorama italiano dell’autonoleggio, ma anche un brand cresciuto un passo alla volta e desideroso di vincere le nuove sfide che l’attendono. Tommaso Dragotto, presidente e fondatore, ha tracciato in un incontro con la stampa un excursus storico dell’azienda e ribadito la volontà di volerle dare una dimensione ancora più europea, dopo l’espansione iniziata in anni recenti.
Il punto saliente è certamente l’ingresso nel panorama borsistico dello scorso 3 agosto, quotandosi sul mercato Euronext Growth Milan: un punto di arrivo ma anche di partenza, in direzione di un nuovo inizio a carattere internazionale.
La storia di Sicily by Car parte nel 1963, quando Dragotto aveva a disposizione una sola auto a noleggio (una Fiat 1300) e un ufficio: adesso l’azienda ha 57 uffici in Italia (di cui dodici in Sicilia) e numerose partnership all’estero, oltre 600 dipendenti e 14 mila vetture (ma prima dell’esplosione della pandemia erano 19 mila).
Il profilo internazionale di Sicily by Car è in continua espansione: la società è infatti presente in Albania con due uffici (a Tirana e Saranda) e gode di una partnership commerciale con Malta, Francia, Austria, Polonia e Montenegro: inoltre nel 2024 dovrebbe estendersi ulteriormente con le aperture in Croazia, Portogallo, Romania e Spagna. L’ultima novità riguarda l’allargamento del consiglio di amministrazione, passato il 9 novembre da cinque a sette membri per adeguare la governance alle disposizioni della Consob alle società quotate sul mercato nazionale.
“La decisione di aprire in tutta Italia non fu semplice, ma era ciò che mi sentivo di fare – racconta Dragotto, – dopo sessant’anni posso dire di essere orgoglioso per aver fatto in Sicilia quello che si fa molto più facilmente in realtà come Milano, Torino e Bologna. Adesso l’obiettivo è allargarsi sempre di più in Europa, ma per affrontare tale sfida non bastano guadagni importanti ed è per questo che ci siamo quotati in borsa”.
Il piano di crescita riguarda la dimensione sia nazionale che internazionale: per la prima si punta a rafforzare la propria quota di mercato con l’apertura di nuove stazioni downtown, l’incremento dei ricavi provenienti dal settore B2b e la destagionalizzazione del business attraverso l’introduzione di un offerta di noleggio plurimensile (quest’ultima avviata il 3 ottobre); per la seconda l’obiettivo è la creazione di un network paneuropeo con il marchio SbC Europe, non solo attraverso la stipula di nuove partnership commerciali ma anche con l’acquisizione di società estere operanti nel mercato dell’autonoleggio e l’apertura di nuove stazioni in paesi ad alta potenzialità green.
Al di là dell’impatto con il mondo borsistico, il 2023 è stato un anno d’oro per SicilybyCar, che dopo l’approvazione del bilancio chiuderà con un attivo di 20 milioni di euro: al 30 settembre il fatturato dell’azienda ammontava a 110.8 milioni di euro, con un picco di 50.3 milioni nel trimestre luglio-settembre. Eppure Dragotto non dimentica i momenti difficili, legati soprattutto al crollo del turismo nei momenti più drammatici della pandemia: “Nel 2020 rischiavamo il collasso: tuttavia abbiamo prima ridotto la perdita da 19 a 12 milioni e l’anno successivo siamo tornati con il bilancio in positivo”.
Il fondatore di Sicily by Car rivendica inoltre di essersi speso in prima persona per introdurre l’elettrico nel mondo dell’autonoleggio in Sicilia: “Quando nel 2017 se ne parlava in maniera molto vaga, io avevo già in mente di comprare elettrico: siamo stati noi a proporre la colonnina per la ricarica in gran parte dei Comuni siciliani, ma per mesi nessuno ci ha mai risposto. Le prime risposte positive ci sono arrivate da alberghi e ville nobiliari e da quel momento è iniziata la nostra espansione”. L’ambizione e le capacità economiche per costruire qualcosa di ancora più importante non mancano: il tutto con il consueto obiettivo, ovvero esportare in giro per l’Europa e il mondo un insieme di buone pratiche provenienti direttamente dalla Sicilia.
– foto xd8 Italpress –
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