“Ci stiamo avviando alla fase due e mezzo e lo stiamo facendo con l’esigenza di contemperare la prudenza e la cautela e la voglia di dare ossigeno all’economia. Sono le esigenze che emergono dalla società siciliana. Le dobbiamo coniugare con grande responsabilità”. Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, in conferenza stampa, presentando il protocollo “Sicilia si cura” in vigore dal 5 giugno.

“Abbiamo messo assieme tre Dipartimenti: Salute, Turismo e Attività produttive, con un gruppo di lavoro coordinato da Guido Bertolaso”, ha aggiunto. “Siamo amici”, ha sottolineato il governatore, “lo conosco dal 1991 e abbiamo assieme condiviso una stagione di impegno in protezione civile quando abbiamo affrontato il post sisma nella zona etnea”.

“Il compito di Bertolaso non è concluso, ci aiuterà a coordinare la prima fase del protocollo”, ha spiegato Musumeci. Guido Bertolaso, ex capo della protezione civile, ha collaborato in questi giorni con la Regione siciliana. Il compenso? “Un euro”, ha risposto il governatore Musumeci ad una domanda dei giornalisti.

Il protocollo studiato dai Dipartimenti alla Sanità, al Turismo, e alle Attività produttive prevede che dal 5 giugno sarà operativo in Sicilia il sito siciliasicura.com e sarà disponibile anche una app per i cellulari. Ci si registrerà tramite un modulo nel quale bisogna indicare quando si ritiene di raggiungere la regione. Chi arriva nell’isola sarà invitato a collegarsi alla applicazione e fornire informazioni sul suo stato di salute, “indispensabile per avere una sorta di pretriage per quelli che arrivano in Sicilia”, ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, presentando il protocollo “Sicilia si cura”.

L’applicazione invierà un messaggio giornaliero con l’invito a mandare un aggiornamento sul proprio stato di salute. Sarà allestito anche un doppio call center in italiano e inglese con la funzione di mettere nella disponibilità di chi arriva in Sicilia dei consigli di ordine sanitario e per gli operatori di gestire la fase in questione.

“Il turista troverà il sistema sanitario ad accoglierlo e non a controllarlo”, ha sottolineato Manlio Messina, assessore al turismo della Regione siciliana.
(ITALPRESS).

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