“Abbiamo chiesto al Governo, in particolare al ministro per il Mezzogiorno, di attivare i 35 miliardi rimasti non spesi dei fondi europei che oggi sono senza cofinanziamento e senza condizionamenti”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, per la sua prima uscita ufficiale dopo il lockdown, a Palermo, dove sono state lanciate le proposte del sindacato per il rilancio del Mezzogiorno. Barbagallo, che a partire dal 4 luglio verrà sostituito da Pierpaolo Bombardieri, ha poi proseguito sottolineando l’importanza del rilancio del Paese, partendo dal Sud: “Per questo vogliamo siglare un patto per il Paese. Bisogna fare infrastrutture, spendere 80 miliardi di infrastrutture che sono finanziate al nord, al centro e al sud”.
Barbagallo, ha partecipato agli Stati generali, suggerendo alcune priorità per far ripartire l’Italia: riforma fiscale, regolazione della digitalizzazione, infrastrutture, ambiente e celerità nell’utilizzo delle risorse: “La politica deve fare la sua parte. Bisogna evitare però che i progetti vadano così a rilento – ha affermato il segratario generale Uil, intervenendo a Palermo -. Abbiamo bisogno di delegiferare per ridurre il peso della burocrazia, abbiamo bisogno di una riforma fiscale che faccia pagare a tutti le tasse, permettendo di pagare di meno a lavoratori e imprese, ridare potere di acquisto ad anziani e ai giovani perchè devono esser in condizione di supplire alla richiesta di lavoro e bisogna evitare che i giovani vadano all’estero”.
Dello stesso avviso il segretario generale aggiunto, Pierpaolo Bombardieri: “Il mezzogiorno rimane centrale, non perchè siamo in Sicilia, ma perchè continuiamo a sostenere che se non ripartiamo dal mezzogiorno con un piano di sviluppo adeguato sarà complicato fare ripartire l’Italia – ha spiegato Bombardieri -. Noi chiederemo al governo di riscrivere un’idea di Paese, in modo tale che nei prossimi mesi si possa fare tesoro degli errori che noi abbiamo compiuto, utilizzo il plurale maiestatis ma avremo modo e tempo di ragionare sulle responsabilità, sulla sanità pubblica, sulle politiche industriali, sul rispetto della vita e sul rispetto della sicurezza sul lavoro. Sono tutti temi che fanno parte della nostra agenda, sui quali chiederemo al governo un nuovo impegno”.
In Sicilia la situazione dei contagi è ormai parecchio limitata, ma bisogna fare i conti con i danni economici che ha avuto il lockdown: “Siamo passati da un contesto in cui la comunità europea strangolava le possibilità di crescita con una politica restrittiva a una situazione in cui si possono liberare risorse significative – ha aggiunto il segretario regionale della Uil, Claudio Barone -. Noi siamo, senza se e senza ma, a favore del loro utilizzo. La questione fondamentale è la capacità di spendere questi fondi, bene e senza sprecarle”.
Infine, Barone si è soffermato anche sull’apertura di un tavolo tra governo regionale e nazionale con Anas, Rfi e altri appaltatori: “E’ una cosa in sè positiva anche se è presto per valutarne l’impatto – ha specificato il segretario regionale -. Come Uil abbiamo più volte denunciato le incompiute e insieme ad edili, sindaci e cittadini siamo scesi per le strade a manifestare. Non è più il tempo di alimentare la polemica tra governo, Anas e Ferrovie ma di adottare comportamenti costruttivi. Sosteniamo il disegno di legge, da noi fortemente voluto, sulla riforma del consorzio autostrade e apprezziamo le norme sulla semplificazione per realizzare le opere più velocemente e recentemente approvato dall’Ars. Vogliamo capire meglio cosa significheranno i poteri straordinari dati a Musumeci. Non abbiamo pregiudizi ideologici ma temiamo che il nostro presidente alla fine sia più indirizzato a non fare che non a realizzare. Speriamo di essere smentiti, avevo scritto ieri. Stamattina Musumeci ha confermato quanto prevedevamo, non intende avvalersi di questa norma”, ha concluso Barone.
(ITALPRESS).