PALERMO (ITALPRESS) – I toni usati da Cateno De Luca contro la stampa “li ho trovati davvero al di là dell’ignominia per la violenza e la gratuità”. Così Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa e capolista di Forza Italia nel collegio di Palermo alla Camera, intervistato dall’Italpress.
“Mi limito a dire che in quello sproloquio, in quella sentina del turpiloquio c’è una parte che mi ha molto preoccupato dal punto di vista istituzionale prima ancora che politico – prosegue Mulè -. Laddove, e lo cito testualmente, dice ‘quanti pezzi di m… e mafiosi hanno in questi giorni fatto pressione su di me anche per infilarsi sulle nostre liste, quanti soldi sul tavolo ho avuto e ho detto nò. C’è una mezza rubrica di codice penale condensata in queste poche parole: se ci sono dei mafiosi, che ha individuato come tali, se ci sono dei soldi che sono stati messi sul tavolo per avere un posto in lista, penso che già o è stato presentato un esposto in una qualsiasi procura della Repubblica o una qualsiasi procura della Repubblica ha il dovere, per serenità di tutti, di sapere da Cateno De Luca di sapere chi sono questi mafiosi che si sono seduti con lui e che addirittura gli hanno messo soldi sul tavolo”.
Dal sottosegretario poi una critica alle recenti dichiarazioni del vicesegretario del Pd, Giuseppe Provenzano. “Ogni giorno prima di pranzo, un pò come la cardioaspirina, deve dire che il candidato del centrodestra è unfit, è inadatto, che c’è il buio, ecc. Ma magari ci dicessero qualche proposta, magari si misurassero sui programmi – ha detto l’esponente di Forza Italia -. La differenza fondamentale è che noi riconosciamo al candidato di centrosinistra la totale legittimità a confrontarsi. Da parte del centrosinistra, invece, c’è una continua demonizzazione del candidato essendo, come dire, aridi nei programmi e nella capacità di confrontarsi sulle cose serie”.
Sul fronte dell’energia per Mulè è necessaria una strategia “che risiede nella volontà italiana di essere guida in Europa nello stabilire un tetto europeo, perchè è stupido pensare a un tetto solo italiano. Il price cap deve essere comune e deve essere europeo. Un pò come è successo per i vaccini: quando si decise di fare una centrale unica per l’acquisto dei vaccini, il prezzo calò di più del 50%. La stessa cosa va fatta con il gas. Poi serve una transizione che possa permetterci di essere indipendenti dal punto di vista dell’energia di qui a massimo due anni. In questo la Sicilia ha un grande vantaggio perchè diventa un hub europeo. Una grande opportunità di essere un punto di passaggio non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa, con vantaggi in termini di royalties. Si apre un capitolo enorme sul modello della Basilicata, dove il buon governo di Forza Italia ha fatto in modo che l’Eni dia alla Regione e ai cittadini forti compensazioni. La Sicilia ha una grande opportunità per questo e il presidente Schifani so già per certo che, come si dice in questi casi, è sul pezzo”, ha aggiunto.

– foto Italpress –

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