PALERMO (ITALPRESS) – Un volume con all’interno atti e documenti scritti e firmati da Francesca Morvillo. A raccogliere il tutto sono stati gli uffici della Procura presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, dove il magistrato, moglie di Giovanni Falcone, uccisa insieme al marito e alla sua scorta il 23 maggio 1992, ha lavorato nel ruolo di sostituto procuratore. La presentazione dell’opera, fissata per domani alle 11, al Malaspina di Palermo, vedrà la partecipazione di un gruppo di ragazzi in detenzione, protagonisti di uno spettacolo. Una data simbolica, visto che il 14 dicembre è il giorno del compleanno di Francesca Morvillo, che avrebbe compiuto 77 anni.
“La dottoressa Morvillo ha lavorato qui per ben 17 anni, dal 1971 al 1988”, spiega Claudia Caramanna, Procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, che ha lavorato alla realizzazione del volume con la collega, sostituta Paoletta Caltabellotta. “Ma nonostante ciò il suo lavoro è poco conosciuto – aggiunge -. Ecco perchè abbiamo pensato di renderle omaggio attraverso lo studio e la successiva pubblicazione di stralci di documenti da lei curati”. Il libro è stato realizzato con il contribuito dell’Anm: “Al momento non abbiamo molte copie, speriamo in futuro di poterne realizzare delle altre”, sottolinea il magistrato.
Nella raccolta – con tutti i documenti che sono stati reperiti dall’archivio – sono presenti gli stralci di cinque procedimenti, con all’inizio un breve resoconto che spiega la vicenda. Si tratta di un omicidio con rapina, un procedimento con 104 episodi di furto commessi da uno stesso minorenne, un procedimento per una tentata rapina in un cine Arena, una tentata estorsione e rapina e un procedimento legato a reati di resistenza, lesioni e rapina. “Quando abbiamo ritrovato questi atti ci siamo commossi – racconta Caramanna -. Commuove il fatto che quando si leggono questi verbali redatti dalla Morvillo sembra di ascoltare il minore, vengono verbalizzate le sue parole, sembra di entrare in questi processi. Colpisce la sua autorevolezza, ma poi nell’esame si vede il processo nel quale il minore pian piano ammette, c’è tutto un percorso finalizzata al recupero del soggetto”.
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