PALERMO (ITALPRESS) – Il nuovo corso di Forza Italia dopo la morte del fondatore e leader Silvio Berlusconi ha in Palermo una delle prime tappe, con il segretario nazionale Antonio Tajani che ha incontrato alle Terrazze di Mondello i vertici siciliani del partito per fare un punto sulle sfide presenti e future. Con lui il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, il governatore regionale Renato Schifani e il neo coordinatore di Forza Italia per la Sicilia, Marcello Caruso.
Tajani, nel fare un punto sugli obiettivi del partito e sul percorso di governo, ha focalizzato la propria attenzione sulla centralità di Schifani nel nuovo corso, non tanto per il suo status di governatore regionale ma soprattutto per la lunga militanza ed esperienza politica in Forza Italia: “Schifani è un uomo di grande esperienza e conoscenza e una figura che contribuirà alla guida del partito: ho bisogno di avere accanto teste politicamente di alto livello”.
Il rilancio, secondo il vicepremier e ministro degli Esteri, deve partire dalle regioni meridionali: “Un partito come il nostro deve ascoltare la voce del Sud: qui abbiamo una fetta importante di consensi e la maggior parte dei presidenti di Regione (Sicilia, Calabria, Basilicata e Molise, ndr)”. Fondamentali saranno il confronto sui temi e la convergenza con le esigenze del nord: “Dobbiamo ascoltare la sensibilità dei nostri leader meridionali: quando si parla di autonomia e Pnrr non si può scrivere tutto al Nord, abbiamo il dovere di fare sintesi tra gli interessi del Nord e quelli del Sud ascoltando i cittadini”. L’appuntamento di Mondello è arrivato per Tajani in una giornata densa di incontri, prima in via Pipitone Federico per il 40esimo anniversario dell’uccisione di Rocco Chinnici e a seguire al comando Palermo Falde, dove ha incontrato le squadre operative di Vigili del fuoco, Corpo forestale e Protezione civile.
Quello delle Terrazze è stato l’unico incontro puramente politico della giornata ed è servito a tracciare la strada: “L’obiettivo sono le elezioni europee, ma anche le amministrative che le precedono: non possiamo permetterci di perdere consensi o di scendere sotto il 10%, serve l’impegno di tutti altrimenti non si vince. Dobbiamo essere la pietra angolare della politica italiana, ricordando che anche se siamo in un governo di centrodestra siamo diversi da Lega e Fratelli d’Italia: più che al centro dobbiamo assomigliare a quello che è stata nella prima Repubblica la Dc”. Cinque le sfide tracciate da Tajani per il futuro del partito: “Crescita economica, riforma della burocrazia, riforma del fisco, riforma tributaria e riforma della giustizia. Da troppi anni il paese va a rilento per i fardelli che lo bloccano”.

foto: ufficio stampa Presidenza della Regione Siciliana

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