L’ombra della crisi politica incombe ancora pesante sulla città. Il sindaco Leo Cantarella è impegnato in una delicata partita a scacchi per ricompattare la maggioranza e riportare la serenità in consiglio comunale. Le fratture interne,in particolare il rapporto ormai incrinato con il presidente del consiglio Giovanni Barbagallo, minacciano la stabilità dell’amministrazione.

Dopo la pausa estiva, il primo cittadino ha rilanciato le consultazioni, incontrando i suoi più stretti collaboratori. Tra questi, il vice sindaco Claudio Raciti e l’assessore al Bilancio Antonella Santonoceto. Quest’ultima, sostenuta in consiglio dai consiglieri Raffaele Musumeci e Gabriele Di Grazia, entrambi critici nei confronti del sindaco.

Cantarella sta cercando di capire se esiste ancora un margine di manovra per ricucire lo strappo con questi consiglieri e mantenere unita la maggioranza. Sul tavolo ci sono anche le dimissioni del consulente legale del sindaco, Orazio Scuderi, richieste da più parti.

Intanto, sembra ormai certo l’ingresso in giunta del rappresentante – da scegliere tra una rosa di almeno tre nominativi – di Salvatore Cavallaro e Salvatore Cantarella, con i quali il sindaco avrebbe già trovato un accordo. Più incerto il futuro dell’assessore Giusi Savoca, rimasta senza rappresentanza in consiglio, e di Tania Spitaleri, alla quale potrebbe essere chiesto di scegliere tra la carica assessorile e il seggio consiliare.

Non si esclude, inoltre, la possibilità di un’apertura del sindaco verso l’opposizione. Nelle ultime ore – sotto gli ombrelloni – si rincorrono voci di un possibile accordo con il consigliere Leo Patanè.

La situazione politica a Giarre rimane dunque fluida e ricca di incognite. Il sindaco Cantarella è chiamato a una difficile mediazione per salvare la sua amministrazione e garantire la continuità dell’azione di governo. 

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