Da quasi un mese, l’attività amministrativa è ferma, lasciando in sospeso numerose questioni urgenti.

Le dimissioni di alcuni consiglieri comunali e le accuse contro l’esperto legale del sindaco Orazio Scuderi, hanno ulteriormente aggravato la situazione. Le divisioni interne alla maggioranza sembrano insormontabili, e le consultazioni del sindaco Cantarella non hanno ancora portato a una soluzione concreta.

I punti critici della crisi sono molteplici. Il sindaco Cantarella deve decidere come riequilibrare la giunta, tenendo conto delle richieste dei consiglieri di maggioranza e delle tensioni interne ai partiti.

Fratelli d’Italia è diviso al proprio interno, tra ritorni di fiamma (Francesco Longo) e nuovi ingressi (Leo Patanè) mentre altre forze politiche premono per la conferma o il ritiro di alcuni assessori.Divisioni che potrebbero avere refluenze sul posto in giunta di Giuseppe Cavallaro.

Il sindaco Cantarella si trova in una situazione molto delicata. Da un lato, deve cercare di mantenere l’unità della maggioranza, dall’altro deve affrontare le pressioni dell’opposizione e le richieste dei cittadini. La possibilità di coinvolgere i consiglieri di minoranza Leo Patanè e Alfio Tomarchio è stata avanzata, ma non è chiaro se questa soluzione possa essere attuata.

Il sindaco Cantarella dovrà riconoscere ai due consiglieri di maggioranza Cavallaro e Cantarella un assessorato, nel frattempo traballano le poltrona dell’assessore Giusi Savoca e del consigliere assessore Tania Spitaleri. Quest’ultima potrebbe essere chiamata a cedere lo scranno di governo cittadino, mantenendo solo quello consiliare.

Non meno importante la risoluzione del  rebus sul mantenimento in Giunta dell’assessore Antonella Santonoceto per la quale si renderà necessario un confronto più serrato nella segreteria politica di Luca Sammartino. Ma potrebbe non bastare. Nel frattempo a rivestire i panni di pompiere è stato chiamato il vice sindaco Claudio Raciti, impegnato in questo giorni a ricucire le lacerazioni all’interno della maggioranza. Per il momento la crisi rimane aperta. E all’orizzonte non si vedono soluzioni praticabili.

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