Scossoni e tanta aria fritta. La crisi politica che attanaglia l’amministrazione comunale di Giarre sembra non trovare una soluzione.
Un ginepraio di tensioni inutili. Sterili e incomprensibili. Con una piccola cabina di regia.
Le consultazioni hanno visto il sindaco Cantarella impegnarsi in una serrata mediazione tra le diverse anime della maggioranza, coinvolgendo anche figure di spicco della politica regionale come Raffaele Lombardo e Luca Sammartino.
E nel vortice del pressappochismo spicca la mossa di alcuni consiglieri di maggioranza che, dopo 40 giorni di veleni, comunicati ad effetto, hanno delegato Antonio Camarda ad interloquire con il sindaco, ma senza risultati concreti. Dall’altro, la formazione politica Sud chiama Nord, che, pur non essendosi formalmente costituita in Consiglio comunale, ha espresso forti perplessità sulla situazione, definendola “surreale”. Nessuno, a quasi 3 anni di sindacatura, si era accorto che Cantarella aveva ricevuto l’endorsement di “Scateno”. Surreale. Davvero.
Nel frattempo il gruppo consiliare Il Quadrifoglio, dopo mesi di attacchi sfrenati e di isolamento del proprio assessore di riferimento, con una straordinaria inversione a U, improvvisamente, per effetto di non meglio precisati “scossoni” ha riconfermato la fiducia alla Santonoceto.
Lunedì alle 19.30 Luca Sammartino incontrerà i componenti del Quadrifoglio per definire i termini di quella che sembra essere una tregua. Anche se, nei giorni scorsi il deputato regionale ha avuto con i propri consiglieri qualche incontro separato.
Intanto, il sindaco Cantarella guarda anche alla possibilità di coinvolgere due consiglieri della minoranza, Leo Patanè e Alfio Tomarchio, ma le trattative sono ancora in corso e le condizioni poste dalle due parti sono tutt’altro che semplici da soddisfare. A cominciare dalla richiesta della vice sindacatura. E nel valzer delle incertezze l’unico agnello sacrificale in questa complicata fase politica sembra avere il nome di Giusi Savoca. Con buona pace di Piero Mangano e Santo Primavera.
