PALERMO (ITALPRESS) – Oltre 40 concerti, musica dall’alba alla sera e tanti generi musicali coinvolti: Palermo abbraccia Piano City, la cui settima edizione è in programma dal 20 al 22 settembre in molteplici luoghi della città. La kermesse sarà diretta dai compositori Marco Betta (sovrintendente uscente del Teatro Massimo, giunto ieri all’ultimo giorno del suo mandato) e Francesco Taskayali: alla conferenza di presentazione, tenutasi al Teatro Massimo, ha preso parte l’assessore comunale alla Cultura Giampiero Cannella.
La partecipazione al festival è gratuita: si comincia venerdì 20 con una doppia inaugurazione, a Palazzo dei Normanni alle 19 con il concerto di Rita Marcotulli e alle 23 sulle scalinate del Teatro Massimo con Pietro Spinelli. Tra gli appuntamenti più significativi i due in programma alle 6:30: sabato 21 al Molo di Sant’Erasmo con l’esibizione dello stesso Taskayali e domenica 22 ai Quattro Canti con il pianista neoclassico Nik Sheva. Il momento clou sarà sabato alle 17:30, quando alla Galleria d’arte moderna (Gam) si terrà il concerto di Raphael Gualazzi.
“Piano City è una manifestazione importantissima per due motivi – afferma Cannella -. Consente a tanti giovani artisti di esibirsi in città e accende i riflettori su luoghi di Palermo sia ben noti, sia riqualificati dalle attività musicali: è un appuntamento che coniuga la realtà musicale-artistica e le nostre splendide location, più tutti quei luoghi che hanno un valore significativo per la storia cittadina”.
Taskayali descrive Piano City come “un festival estremamente eterogeneo, con la musica che spazia dalla classica alla contemporanea fino al pop: è molto particolare soprattutto la commistione tra pianoforte ed elettronica, simbolo di un nuovo genere che sta emergendo in Europa”. Il compositore si sofferma poi sulla scelta dei luoghi, definendola “molto particolare: avere la possibilità di suonare all’Orto botanico è un’esperienza che per un compositore è fonte di grande ispirazione; abbiamo anche un concerto in carcere, un altro al Molo Trapezoidale. Credo che, soprattutto per i più giovani, non ci siano così tante occasioni per esibirsi: questo sarà un ricordo che si possono portare dietro per il resto della vita”.
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