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Parole, promesse e annunci. Ma la strada per la bonifica completa dell’area antistante l’ex campo sportivo Corvaja di Riposto è ancora lunga.

Per mesi lungo la via Torrente Malorato cumuli di materiali nocivi. Una vera e propria bomba ecologica che metteva a rischio la salute dei residenti del quartiere Immacolata.

Una ferita aperta sulla città.  L’abbandono di rifiuti tossici, tra cui l’amianto, ha reso l’area un focolaio di inquinamento e un pericolo per l’ambiente. Nel corso dell’estate numerosi incendi si sono sviluppati nel sito, sprigionando fumi tossici e mettendo a dura prova la pazienza dei cittadini.

Solo di recente, all’inizio di settembre, l’amministrazione comunale ha avviato le preliminari operazioni di bonifica, concentrandosi in particolare sull’eliminazione dei materiali contenenti amianto, tra cui una vecchia vasca irrigua e numerose lastre. Ma il lavoro è rimasto incompleto.

Il vice sindaco Carmelo D’Urso ha confermato l’impegno dell’amministrazione a proseguire con i lavori, compresa la chiusura del campo sportivo e l’inibizione dell’accesso a via Torrente Malorato.

Ad oggi, però, nonostante i primi passi avanti, la situazione resta critica. L’ex stadio Corvaja, ormai inagibile e pericolante, continua ad essere un bersaglio per gli scarichi abusivi. È fondamentale completare la bonifica, mettere in sicurezza l’area e impedire l’accesso a persone non autorizzate.

Le richieste dei cittadini I residenti del quartiere Immacolata chiedono all’amministrazione comunale di intensificare gli sforzi per risolvere definitivamente il problema. La bonifica è un primo passo importante, ma, al netto delle telecamere installate in zona, è necessario un intervento strutturale per riqualificare l’area e restituirla alla comunità.

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