Il museo antropologico “Genti dell’Etna”, di piazza San Vito a Macchia rischia di scomparire a causa del grave stato di degrado in cui versa l’edificio che lo ospita. Da quasi un decennio anni, il museo, che si trova sotto la piazza,  è chiuso al pubblico, in quanto inagibile.  

Il plesso di piazza San Vito, che raccoglie una preziosa testimonianza della vita contadina etnea, è stato realizzato con estrema “lungimiranza” a pochi metri dall’alveo del torrente Macchia. Purtroppo, la vicinanza al corso d’acqua ha causato nel tempo infiltrazioni che hanno danneggiato gravemente la struttura che ospita preziose anfore e numerosi strumenti musicali appartenenti alla gloriosa banda musicale del compianto maestro Gerardo Marrone. 

All’interno dell’area museale anche una fedele riproduzione di un ambiente  agreste del Novecento, comprensivo di arredi e utensili. Nonostante le criticità, negli ultimi anni sono state avanzate diverse proposte per salvare il museo e restituirlo alla comunità. La Pro Loco di Giarre, in più occasioni, si è offerta di gestirlo in comodato d’uso, proponendo un progetto di riqualificazione e valorizzazione della struttura.

Con l’obiettivo di inserire il museo in un circuito turistico-culturale, rendendolo nuovamente fruibile ai cittadini e ai visitatori. Il sindaco Leo Cantarella, precisa che “per il museo di Macchia le aspettative sono riposte in un bando regionale di prossima pubblicazione cui il Comune intende partecipare, fermo restando la necessità di procedere ad una attenta ricognizione tecnica per verificare le condizioni strutturali del plesso museale, danneggiato dalle infiltrazioni di acqua piovana”.

Il museo di Macchia certamente rappresenta un patrimonio inestimabile per la comunità giarrese e la sua chiusura è una perdita non solo per gli appassionati di storia e cultura locale, ma anche per l’economia del territorio. 

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