La crisi politica che attanaglia l’amministrazione comunale di Giarre sembra volgere al termine, ma con un esito che potrebbe sconvolgere gli equilibri politici in città. Le indiscrezioni parlano di un accordo trasversale tra il sindaco Leo Cantarella e alcuni consiglieri di minoranza, in particolare Leo Patanè e Alfio Tomarchio.
Patanè, pur mostrandosi disponibile al dialogo, avrebbe posto delle condizioni, come la nomina a vice sindaco. L’ingresso in Giunta di Leo Patanè è destinato a terremotare la politica comunale, poiché il suo ingresso oltre a rivoluzionare l’asset, cambia il volto in maniera radicale.
Claudio Raciti potrebbe essere ridimensionato – magari non subito – mentre Tania Spitaleri che ricopre il doppio incarico di assessore e consigliere, dovrebbe rinunciare allo scranno della Giunta e accontentarsi
Dalla Giunta dovrebbe uscire l’assessore Giusi Savoca – con buona pace di Piero Mangano – e il suo posto potrebbe essere occupato da Irene Leotta, funzionaria della locale Cgil, in rappresentanza del duo consiliare Salvatore Cantarella e Salvo Cavallaro, un “Ati” politico costituito per continuare a sostenere l’amministrazione Cantarella. A questo punto resta da capire quale sarà, in prospettiva, anche lo stesso ruolo dell’assessore Santonoceto che – si apprende – al momento è sostenuta in Consiglio dal solo Raffaele Musumeci.
L’opposizione è destinata a cambiare volto alla luce del presunto passaggio in maggioranza- dato per certo – di Leo Patanè e Alfio Tomarchio. A fare compagnia ai consiglieri Strazzeri e Vitale potrebbero aggiungersi i consiglieri di maggioranza “malpancisti” Gabriele Di Grazia e Giovanni Barbagallo, quest’ultimo, peraltro, venendo meno al suo ruolo, e che non perde occasione di attaccare frontalmente il sindaco, anche sul colore delle nuvole, salvo però rimanere abbarbicato sulla seggiola presidenziale e consegnatagli dalla maggioranza. Con la fortuna di trovarsi a Giarre dove la politica non rispetta le regole con un sindaco che, purtroppo per lui, non riesce ad avere polso.