La Prefettura di Catania ha organizzato la celebrazione ufficiale del Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, come previsto dalle direttive della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Quest’anno la cerimonia si è tenuta a Riposto, nell’ambito dell’iniziativa promossa dal prefetto Maria Carmela Librizzi, volta ad avvicinare le istituzioni alle comunità locali commemorando le festività nazionali anche nei comuni della provincia.

La giornata è iniziata alle 9.15 con la deposizione di una corona d’alloro presso il Vestibolo del Sacrario Militare nella chiesa di San Nicolò l’Arena a Catania, con benedizione dell’arcivescovo Luigi Renna. A Riposto, alle 10.30, è stata deposta una corona al monumento ai Caduti di villa Pantano, con benedizione del vescovo di Acireale, Antonino Raspanti.

La cerimonia è poi proseguita in piazza San Pietro, dove si sono svolti gli onori militari resi da uno schieramento interforze, con la partecipazione di militari del 62° reggimento di fanteria “Sicilia”, della capitaneria di Porto, della stazione elicotteri di Catania, della base aeromobili della guardia costiera, del 41° aerostormo di Sigonella, dei carabinieri e della guardia di finanza.

Il Prefetto ha sottolineato come il 4 novembre sia una data importante soprattutto per le giovani generazioni, perché con essa “si esaltano i valori dell’unità nazionale per molto tempo perseguita e conquistata con il sacrificio di tanti militari, anche di giovanissima età, che, durante il primo conflitto mondiale, pur provenienti da diverse parti d’Italia, furono coesi nel riconoscersi in tali valori”.

In questa giornata” – ha continuato il Prefetto –  “occorre ringraziare le Forze Armate per ciò che hanno fatto allora, sacrificando la loro vita, ma soprattutto per quello che continuano a fare ancora oggi con professionalità, dedizione e lealtà al servizio della Nazione, sia in Patria che negli scenari internazionali dove difendono i valori universali di libertà e democrazia a tutela delle popolazioni civili”.

Il Prefetto ha, infine, concluso ricordando tutte le vittime di femminicidio, cadute di una guerra che si combatte con preoccupante frequenza nella società moderna, a causa della pericolosa deriva di violenza degli uomini, ancor più incomprensibile perchè maturata in ambito familiare e affettivo.

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