Piena luce sulle motivazioni che avrebbero dato vita all’omicidio del 21enne Giuseppe Francesco Castiglione, colpito dai colpi di pistola sparati dal coetaneo Michael Calogero Romano, al culmione di una lite avvenuta lo scorso 9 gennaio in piazza Palestro. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Catania ed eseguite dalla sezione investigativa reati contro la persona della squadra mobile, sono iniziate nel pomeriggio di quel giorno, quando una telefonata ha avvertito gli agenti del ferimento di una persona in seguito a degli spari.
Giunti sul posto, gli investigatori hanno identificato il giovane gravemente ferito in varie parti del corpo e poi trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi-Centro. Sono quindi scattati gli accertamenti tecnici con il supporto del personale del della polizia Scientifica, che ha repertato le tracce di sangue e sequestrato sei bossoli marcati Gfl calibro 6,35 ed una cartuccia inesplosa, oltre che due mezzi: un’auto Nissan Qashqai di colore bianco attribuibile al ferito ed uno scooter Honda SH 300, in uso al presunto autore, abbandonato sul posto con le chiavi nel quadro ed il blocca sterzo disinserito. Gli approfondimenti hanno permesso di ricostruire cosa era successo nei momenti precedenti ed identificare l’autore dell’omicidio, identificato in Michael Calogero Romano.
Il 21enne, sentendosi ormai braccato, si è presentato spontaneamente presso i carabinieri di Misterbianco, rendendo agli inquirenti dichiarazioni spontanee utili a ricostruire l’accaduto. Un filmato, acquisito agli atti, lo immortala mentre arriva con il suo motorino in piazza Palestro indossando un giubbotto azzurro. In quel frangente tiene già in mano una pistola “armeggiando su di essa per renderla pronta al fuoco”, come si legge nel comunicato della Procura di Catania. Sulla base delle prove a suo carico, gli agenti della squadra mobile lo hanno quindi sottoposto a fermo contestando anche la premeditazione dell’omicidio. L’uomo Si trova ora presso il carcere di Piazza Lanza: la misura cautelare richiesta dalla Procura è stata convalidata dal giudice per le indagini preliminari.