Dopo che la Regione Siciliana aveva archiviato un’indagine su presunti conflitti di interesse riguardanti alcuni consiglieri, l’avvocato Orazio Scuderi, ex legale del sindaco, ha presentato al prefetto di Catania un nuovo esposto, sollevando ulteriori dubbi sulla legittimità dell’operato di alcuni membri dell’assemblea cittadina.
Lo scorso autunno , l’Ufficio Ispettivo della Regione aveva avviato un’istruttoria su un esposto che denunciava la presenza, all’interno del Consiglio comunale, di consiglieri morosi nei confronti dell’ente. Dopo aver acquisito le controdeduzioni del segretario generale, la Regione aveva deciso di archiviare il procedimento.
Nonostante la chiusura dell’indagine regionale, l’avvocato Scuderi ha presentato un nuovo esposto al Prefetto e all’assessorato regionale Enti locali, nel quale contesta la completezza e la veridicità delle informazioni fornite dal Comune durante la precedente istruttoria.
Nel dettaglio secondo l’avv. Scuderi “la presidenza del Consiglio, pur avendone l’onere, avrebbe dovuto avviare il procedimento di contestazione delle cause di incompatibilità dei consiglieri interessati, omettendo di inserire all’ordine del giorno dei lavori consiliari per la successiva deliberazione”.
Non solo. A parere dell’avv.Scuderi, “il segretario generale, nella redazione delle controdeduzioni, avrebbe fornito notizie parziali e trasmesso documentazione incompleta, cosi da fuorviare le determinazioni, inducendo la Regione a chiudere il procedimento”.
L’ex legale del sindaco, Scuderi con nota del 16 dicembre scorso indirizzata al prefetto, ha segnalato i nomi di “due consiglieri che risultano debitori dell’ente per tasse o tributi da periodo antecedente alle elezioni amministrative del 2021, senza che sia stato avviato nei loro confronti, entro i termini di legge, alcuna verifica riguardo la potenziale causa di ineleggibilità o di incompatibilità”.
Nell’esposto, l’avvocato Scuderi chiede che venga riaperta l’istruttoria e che vengano approfonditi gli accertamenti sulle posizioni dei consiglieri coinvolti, assegnando un termine di 30 giorni, trascorsi i quali scriverà “alla competente autorità giudiziaria”.