Nelle prime ore della mattinata di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e i Finanzieri dei Comandi Provinciali di Catania e Messina hanno effettuato una vasta operazione nelle Province di Messina e Catania, con l’esecuzione di misure cautelari emesse dai GIP dei Tribunali del capoluogo peloritano e di quello etneo, su richiesta delle rispettive Procure, nei confronti 39 persone, a vario titolo indagate, per associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al narcotraffico, numerosi episodi di spaccio di stupefacenti, estorsione, rapina, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti – tutti reati aggravati ai sensi dell’art. 416-bis.1 del codice penale poiché commessi con metodo mafioso o con il fine di agevolare il clan “CAPPELLO-CINTORINO” – e trasferimento fraudolento di valori.
Le due ordinanze sono il risultato dello stretto coordinamento investigativo attuato tra gli Uffici Giudiziari di Catania e di Messina, sotto la supervisione della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, al fine di monitorare più efficacemente le persistenti attività, anche di sfruttamento economico del territorio, proprie dei citati clan per effetto delle cointeressenze nei territori “di confine” delle due province.
IL CIMITERO DI GIARRE
Durante le indagini, delegate dalle Dda etnea alle Fiamme gialle del nucleo Pef di Catania, sarebbero stati monitorati diversi episodi di approvvigionamento e di cessione di narcotico, che hanno portato , complessivamente, all’arresto in flagranza di cinque indagati e al sequestro di circa 13 chilogrammi di cocaina, 55 chilogrammi di hashish e di 72 chilogrammi di marijuana. Significativo è risultato il ritrovamento di una grande parte della droga sequestrata nel cimitero di Giarre (Catania), che è risultato essere una delle basi operative e di deposito del gruppo criminale.Le inchieste, coordinate dai procuratori di Catania, Francesco Curcio, e di Messina, Antonio D’Amato, e coordinata dalla Dna, ha fatto emergere anche un vasto giro di estorsioni.
I NOMI
La Gip di Messina Ornella Pastore ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Renato Alfonso, Letterio Ciprone, Matteo Crimi, Alessandro Curcuruto, Carmelino D’Amore, Salvatore Ferrara, Alessandro Galasso, Carmelo Le Mura, Giuseppe Mazzullo, Riccardo Pedicone, Giuseppe Raneri, Giuseppe Ruggeri, Nicola Russo, Carmelo Sessa, Carmelo Sicali, Anna Tremante. Disposti i domiciliari per Salvatore Crimi, Giuseppe Di Stefano, Rosario Mangiagli, Rosalinda Mirabile, Gianfranco Nassi, Rosario Noce, Vincenzo Ronsisvalle, Annamaria Sicali.