Le tensioni geopolitiche in diversi paesi emergenti e l’escalation protezionista, i cui effetti si stanno rapidamente acuendo, oltrepassando il perimetro della contesa sino-americana, condizionano gli scenari del commercio internazionale. In un mondo più incerto, su quali Paesi e settori possono puntare le aziende campane per continuare a cogliere le opportunità offerte dai mercati internazionali?
“Export Karma”, l’ultimo Rapporto Export a cura del Polo SACE SIMEST delinea, nonostante la presenza di diverse complessità, un quadro positivo per l’export italiano e delle sue regioni.
La Campania si conferma la prima regione esportatrice del Mezzogiorno, nona su scala nazionale, grazie a un aumento del 2,1% dei beni venduti nel 2018, pari a oltre 10,8 miliardi di euro. Stando allo spaccato settoriale circa un quarto del totale esportazioni è rappresentato da prodotti del settore alimentari e bevande, per un valore di € 2,7 miliardi nel 2018, registrando un +0,9%. Significativi sono gli aumenti registrati nella farmaceutica (+7,4%, per quasi 1 miliardo) e degli apparecchi elettrici (+8,1%, € 597,5 milioni). Tra i settori che hanno guidato la crescita delle esportazioni oltre ad alimentari e bevande, segnaliamo anche mezzi di trasporto e prodotti in metallo che insieme costituiscono la metà del totale delle vendite di beni sui mercati esteri.
SACE SIMEST ha individuato i mercati più promettenti per ciascun settore di punta dell’export campano. Per quanto riguarda la farmaceutica si segnalano Cina e Repubblica Ceca: entrambi hanno registrato importanti tassi di crescita, rispettivamente del 20,4% e del 5,5%. Per il settore alimentari e bevande, invece, il Giappone è cresciuto dello 0,9% e il Brasile del 12,9%. Infine, per il settore degli apparecchi elettrici, SACE SIMEST suggerisce la Polonia, cresciuta dell’8,8% e la Corea del Sud (+24,1%).
Tra le principali destinazioni, la Francia è la prima meta per valore dell’export (€ 1,1 miliardi, +5,5% nel 2018), destinazione di circa un quarto delle esportazioni del settore dei mezzi di trasporto. Seguono gli Stati Uniti (€ 1 miliardo, +9,1%), Paese d’arrivo sempre per i mezzi, ma anche dei prodotti alimentari e tessili, e la Germania (€ 1 miliardo, +8,5%), soprattutto per i prodotti in metallo e del food and beverage. La Svizzera registra una variazione molto positiva rispetto all’anno precedente (+8,7%) trainata dall’andamento favorevole della farmaceutica: il 76,9% dei prodotti farmaceutici campani sono infatti esportati in Svizzera. Il Regno Unito, infine, si classifica come prima meta per gli alimentari e bevande e gli apparecchi elettrici (il 20% delle esportazioni totali di tale settore) e la seconda per i prodotti in metallo.

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