Scoppia la polemica sul caso del punto nascita di Sant’Agata Militello. Dopo la sua chiusura non tardano a giungere le reazioni dal mondo politico, generando i pareri più disparati.
Le dichiarazioni di Articolo Uno
E’ con una nota stampa che le divisioni messinesi e nebroidee di Articolo Uno prendono la parola, auspicando una risoluzione della questione.
“La chiusura del punto
nascita di Sant’Agata Militello è una notizia gravissima perché colpisce un
presidio sanitario strategico –scrivono in una nota Domenico Siracusano e
Marcello Corrao, rispettivamente segretario provinciale e coordinatore dell’area
Nebrodi di Articolo Uno- Oltre alla
fascia costiera sono, infatti, numerosi i comuni montani dei Nebrodi che
avrebbero insostenibili disagi ad accollarsi lunghi spostamenti per essere
assistiti in questa delicata prestazione”.
I due portavoce hanno poi proseguito, sottolineando l’importanza
strategica del punto nascita dovuta soprattutto alle caratteristiche della zona
e ad un possibile sovraccarico del più vicino ospedale di Patti.
“È inaccettabile –scrivono- che criteri meramente numerici vengano utilizzati per la riorganizzazione del sistema dei servizi sanitari che dovrebbe invece garantire la tutela del diritto alla salute per tutti i cittadini, secondo un principio di uguaglianza al di là del territorio di riferimento, specie se in condizioni di svantaggio. È più che evidente che l’orografia e il sistema di viabilità dell’area nebroidea intorno a Sant’Agata di Militello rendono imprescindibile la necessità di questo presidio sanitario. Occorre garantire la totale sicurezza delle partorienti e dei nascituri che non può trovare una risposta nell’invio presso il presidio ospedaliero di Patti, che potrebbe essere oltremodo sovraccaricata”.
LeU e Centopassi
Siracusano e Corrao hanno quindi concluso spiegando come la Federazione Provinciale di Articolo Uno di Messina, sinergicamente con il coordinamento dei Nebrodi, ha “investito” il gruppo parlamentare di LeU alla Camera e quello dei Centopassi all’Ars del compito di vigilare sulla questione, così da individuare le principali azioni da mettere in atto.
L’intervento di Picciolo
Sulla questione è intervenuto anche il deputato all’Ars Giuseppe Picciolo, che ha voluto
evidenziare come sia necessario un fronte comune sul piano politico.
“Basterà il solo management
aziendale, peraltro serio e motivato, ad evitare la disastrosa chiusura? Non senza
le coperture economiche e politiche –dichiara il deputato all’Ars Giuseppe
Picciolo- Per anni hanno cercato di
chiudere il punto nascita, smistando le partorienti a Patti o a Cefalù, ma ad
attenderli hanno trovato un muro. Anche i sindaci, sempre compatti su questi
temi, non potranno ripetere i miracoli fatti nel passato senza le giuste
risorse. Se non ci sarà una levata di scudi ed un ritorno ad una politica
cooperativistica provinciale di qualità subiremo una stangata epocale”.
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