Incontro a Palazzo d’Orleans tra il presidente della Regione Nello Musumeci e un gruppo di giovani amministratori locali in rappresentanza dei Comuni minori della Sicilia. Sindaci, assessori e consiglieri hanno posto all’attenzione del governatore una serie di temi e criticità che da molti anni assillano i loro territori, dando comunque atto al governo Musumeci “della attenzione riservata agli enti locali”.

La delegazione, guidata da Gianfranco Gentile, presidente del Consiglio comunale di Pettineo, era composta dai sindaci Pier Calogero D’Anna di Bompietro, Antonio Rini di Ventimiglia di Sicilia, Gaetano Grassadonia di Bolognetta e Vito Rizzo di Balestrate. Dai presidenti dei Consigli comunali Rosario Patti di Nissoria, Maria Rosa Calcò di Alcara Li Fusi, Giovanni Marino di San Giuseppe Jato e Marco Intravaia di Monreale; dall’assessore Leonardo Bascone di Salemi; dai consiglieri comunali: Andrea Monici di San Marco d’Alunzio, Paolo La Lima di Resuttano, Cristina Scaccia di Cammarata, Maria Grazia Russo di Pettineo e Salvo Tomarchio di Aci Bonaccorsi.

Tra i temi trattati, le pessime condizioni della viabilità statale e provinciale; il dissesto idrogeologico che, con l’approssimarsi della stagione delle piogge, rende concreto il pericolo di frane, smottamenti o esondazioni; l’attenzione per l’ambiente e ai consumi energetici.

Il presidente Musumeci (era presente anche l’assessore alle Autonomie locali Bernardette Grasso) ha risposto, punto su punto, alle sollecitazioni.

“Un delitto la soppressione delle Province”

In tema di infrastrutture viarie, il governatore ha ricordato come la Regione non abbia dirette competenze sulla manutenzione delle strade, affidate in parte all’Anas e in gran parte alle nove Province. «Avere soppresso le Province – ha detto Musumeci – è stato un delitto e adesso la situazione è disastrosa. Da un anno esercitiamo pressioni sul governo nazionale affinché si trovi una soluzione.

Togliere le Province e non sostituirle si è rivelata una pura follia.Tuttavia, nonostante non sia nostra la competenza, la Regione ha predisposto un Piano di interventi per i casi di particolare urgenza, con lavori di manutenzione straordinaria o con progetti di ammodernamento, mettendo a disposizione circa duecento milioni di euro».

“Spesi 200 milioni di euro in 20 mesi per il dissesto idrogeologico”

Musumeci ha poi affrontato il tema del dissesto idrogeologico e della sicurezza del territorio. «Sul dissesto – ha sottolineato – abbiamo speso oltre duecento milioni di euro in venti mesi, più di qualsiasi altra regione d’Italia. Stiamo lavorando per rendere più sicure le zone a rischio dell’Isola. Ci sono ancora circa cinquecento milioni di euro a disposizione nei prossimi tre anni, man mano che avremo i progetti interverremo tempestivamente».

Novità positive anche per quanto riguarda la pulizia di fiumi, spesso soggetti a pericolose esondazioni nel periodo invernale e causa delle disastrose alluvioni dello scorso anno. «In Sicilia torrenti e valloni – ha fatto notare il presidente – non erano mai stati puliti, mancava persino l’ente che se ne occupasse: l’Autorità di Bacino, prevista dal 1989. L’abbiamo istituita noi lo scorso anno. Abbiamo già effettuato la manutenzione di circa novanta corsi d’acqua ed è già stata programmata quella per altri cento».

Su tutti gli altri temi, il governatore ha assicurato l’intervento presso gli assessorati di riferimento mentre ha sollecitato la delegazione ad avanzare nei prossimi giorni proposte sul recupero delle aree interne, specie di quelle suscettibili di sviluppo per particolari vocazioni.
Soddisfatti gli amministratori presenti all’incontro.

«Tutti – ha commentato Gianfranco Gentile – abbiamo avuto modo di confrontarci con il presidente Musumeci e di questo lo ringraziamo. Sono onorato di aver ricevuto l’incarico di raccogliere le proposte sullo sviluppo delle aree interne, per poi sottoporle all’attenzione del governo regionale. Quello di oggi è il primo di una serie di incontri, nei quali verranno coinvolti altri amministratori».

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