Fondo De Pasquale? No. Giungla De Pasquale. La chiamano così gli abitanti della zona. Un’area in attesa di risanamento da più di dieci anni, un’area che in tutti questi anni non ha mai visto fare un passo avanti. Chi vive intorno a fondo De Pasquale non ce la fa più. Significa convivere con un degrado che non può essere accettato e tollerato.

Topi e blatte fin dentro casa

«C’è gente che spesso non riesce neanche ad aprire la porta di casa perché si ritrova fuori colonie di blatte» raccontano. Ci sono topi che scorrazzano liberi e che se non stai attento ti ritrovi dentro casa. Sporcizia, condizioni igienico sanitarie oltre i limiti dell’accettabile, incuria. Ma quel che è peggio è il disinteresse. Tutti sanno che fondo De Pasquale si trova in queste condizioni. Basta fare due passi per vedere con i propri occhi. Eppure il nulla. Parole tante, fatti zero.

Missione Messina

Per questo oggi un gruppo di abitanti della zona si è unito e ha scelto come portavoce di questa battaglia l’ex consigliere comunale Daniele Zuccarello. Con il suo movimento “Missione Messina”, Zuccarello ha deciso di stare dalla loro parte. In fondo chiedono una cosa semplicissima: che finalmente qualcuno dica cosa si vuole fare di quella grande area.

I 60 alloggi

«Vogliamo sapere se quest’area sarà destinata a realizzare i famosi 60 alloggi, come prevedeva il progetto iniziale. Oppure se verrà realizzato il parco urbano. O qualunque altra cosa intenderanno fare. Ma, per usare le parole tanto care al sindaco De Luca, ci dicano senza se e senza ma che intenzioni hanno».

A lanciare un appello chiaro e forte all’amministrazione De Luca è stato proprio Zuccarello a nome dei tanti abitanti che oggi si sono ritrovati con lui a Palazzo Zanca proprio per portare avanti questa battaglia. Zuccarello ha ripercorso tutta la storia di fondo De Pasquale. Simbolo oggi di un risanamento mancato. Come tanti purtroppo ce ne sono a Messina.

Risanamento fallito

«Nel 2006 l’allora amministrazione comunale decise che in quell’area sarebbero stati costruiti 60 alloggi con i fondi regionali per il risanamento della legge 10 del 1990. Costo dell’opera: 8 milioni di euro. Due anni dopo ancora nulla, ma ci fu il primo aggiornamento dei prezzi. Per i 60 alloggi servivano 10 milioni di euro. Un anno dopo il costo era lievitato a 11,3 milioni. Nel 2013, durante il commissariamento Croce, arrivò il primo progetto attuativo. Nel frattempo ci furono le elezioni e si insediò l’amministrazione Accorinti. Nel settembre 2014 ci fu un nuovo aggiornamento prezzi, il costo era salito a 12 milioni. E con Accorinti non si è capito più che cosa si intendeva fare. Alloggi, parco urbano, parco giochi. In cinque anni però l’unica cosa fatta fu una bonifica di parti dell’area, neanche tutta» racconta Zuccarello.

Oggi le aree sono state trasfeite da Iacp a Comune e quindi ad Arisme. Il risanamento e l’abbattimento delle baracche è un grande ccavallo di battaglia del sindaco De Luca. Per fondo de Pasquale era tutto pronto e c’erano anche i soldi. Quindi, oggi, cosa si vuole fare?».

Lo chiede Zuccarello e lo chiedono gli abitanti che non ce la fanno più a vivere a un palmo dal degrado totale.

La voce del parroco

In prima linea anche il parroco di San Matteo. Don Enzo parla a nome di una comunità numerosa e di una realtà viva che però è costretta a scontrarsi con le difficoltà create da quel fondo abbandonato. «Il risanamento è un modo per restituire dignità a una zona di periferia che già soffre molte problematiche. Noi abbiamo l’oratorio, ogni giorni gli spazi della chiesa sono frequentati da famiglie e bambini, facciamo il doposcuola e tante attività. Ma non possiamo aprire una finestra perché fuori è uno scempio».

L’appello è chiaro: fate qualcosa. Qualsiasi cosa possa finalmente chiudere i conti con il degrado.

Francesca Stornante

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