Continuano le reazioni alla “scomparsa” della Sicilia dai piani d’investimento per 9 miliardi da parte del governo giallorosso. Per prima si è indignata ieri la deputata regionale Elvira Amata, a seguire si sono registrati gli interventi della parlamentare Matilde Siracusano e della Uil Messina.
Nessuno s’indigna per il Ponte
“Il dibattito sul rilancio del Mezzogiorno rimane sempre la solita pantomima– scrive Matilde Siracusano– Perchè nessuno si indigna per l’interruzione del lavori iniziati per il Ponte sullo Stretto, per la quale ancora oggi paghiamo fior di milioni per le penali? È indiscutibile l’utilità strategica del Terzo Valico, Tav, Mose, Gronda, ma è iniquo bocciare l’alta velocità al Sud e condannare il mezzogiorno ad un isolamento, che pare ormai, dato per acquisito. Come se non bastasse, il governo annuncia un aumento delle tasse sui biglietti aerei”.
La Uil: una coltellata
A
rincarare la dose ci pensa Ivan Tripodi,
segretario generale della Uil Messina: “La mappa geografica sui cospicui finanziamenti per le opere
sospese rappresenta una vera e propria coltellata
verso Messina e la Sicilia. Questa ennesima legnata nei confronti di
Messina evidenzia l’assoluta inconsistenza della classe politica. La nostra indignazione che è quella di un territorio
abbandonato e senza alcuna prospettiva di sviluppo che provoca soltanto una
fuga inarrestabile dei giovani e dei cervelli da questa terra. Il Sindacato ha
il dovere di farsi rapidamente promotore, di un’iniziativa forte e
straordinaria per dare un futuro ai nostri giovani e alle nostre popolazioni”
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