MESSINA – Che il Pilone di Torre Faro sia una potenziale fonte di
attrazione turistica è cosa ben nota.
Già adesso – nonostante sia praticamente abbandonato a sé stesso e si trovi da anni in condizioni fatiscenti –
rappresenta un simbolo amatissimo, non solo dai residenti del borgo marinaro ma da tutti messinesi ,
anche perché si “affaccia” in quel suggestivo
punto dello Stretto in cui la Sicilia e
la Calabria quasi si sfiorano.

Il progetto del 2012

Da molto tempo ormai si discute su come riqualificare l’ex traliccio dell’Enel, e la giunta De Luca sta pensando di rispolverare il progetto presentato nel 2012 dall’allora assessore ai lavori pubblici Gianfranco Scoglio. Si tratta nello specifico del “progetto preliminare delle opere di riqualificazione funzionale e strutturale del basamento del pilone ex Enel di Capo Peloro”, che vede tra i progettisti un altro ex assessore ai lavori pubblici, Sergio De Cola, successore di Scoglio nel passaggio dalla giunta Buzzanca alla giunta Accorinti. I due lo presentarono insieme il 12 settembre del 2012.

L’idea di Mondello

Oggi a voler tirare fuori dal cassetto quel progetto è l’attuale
assessore ai lavori pubblici, Salvatore
Mondello.
Come lui stesso afferma nella relazione sul resoconto della sua
attività nel primo anno di mandato.

«In questo primo anno
scrive testualmente il vice sindaco a
proposito del Pilone – si è lavorato al perfezionamento della
situazione legata alla titolarità/competenze, che vede coinvolte più
amministrazioni pubbliche. In merito alla progettualità, partendo da una base
che trova fondamento nel “progetto preliminare delle opere di riqualificazione
funzionale e strutturale del basamento del pilone ex Enel di Capo Peloro”, in
possesso dell’Amministrazione Comunale, si sono avviate una serie di
ragionamenti ed interlocuzioni con altre Amministrazioni al fine di poter
verificare la percorribilità del progetto anche attraverso un progetto di
finanza e/o alla realizzazione e gestione. Ovviamente, il ragionamento è esteso
all’intera area, che oltre a rappresentare un unicum nel panorama
internazionale, prefigura una potenziale centralità nel territorio comunale,
con scenari indubbiamente dagli altissimi risvolti territoriali, sociali ed
economici
».

Cosa prevede il progetto del 2012

Il nuovo basamento è pensato come un moderno lido balneare, con annesse le attività ed i servizi complementari quali ristorazione, attività d’intrattenimento, dancing e didattica degli sport acquatici, svago e tempo libero.

A quota 10 metri sul livello del mare è prevista una piazza circolare, pensata come
una sorto di luogo degli sguardi:
orizzontali verso lo Stretto, verticali verso la vertigine del traliccio
osservato dall’interno. Verrebbe inoltre creata un’area dedicata alla cultura,
con uno spazio espositivo destinato al
“Museo del pilone”, dove esporre i
documenti riguardanti il progetto
dell’opera, la sua costruzione e gli interventi della sua manutenzione.

Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un parcheggio e di una strada di collegamento che consentirebbe di creare una Ztl,
zona a traffico limitato, e la pedonalizzazione di alcune vie attualmente
transitabili dai mezzi a motore.

Il Pilone dovrebbe in pratica essere trasformato da un traliccio in disuso, per quanto già affascinante di suo, in un punto di attrazione, grazie anche di un polo didattico-culturale. Prima però, come ha spiegato anche Mondello nella sua relazione, sarà necessario risolvere i problemi relativi alla titolarità/competenze ed intercettare le risorse, magari coinvolgendo i privati.

DLT

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