S. TERESA – Un po’ di pioggia e via Coletta si trasforma in un fiume in piena, con gravi disagi e anche rischi per i residenti. La zona maggiormente penalizzata è quella dove sorgono gli alloggi popolari, un tratto che va da via Sparagonà sino al torrente Savoca. Un problema che si ripresenta ogni anno con l’arrivo della stagione piovosa e a cui non si riesce a dare soluzione definitiva.
Un paio di anni fa, per fronteggiare una grave situazione di allagamento, vennero praticati alcuni fori nel muro che separa il marciapiede da un terreno privato, in modo tale da far defluire l’acqua in eccesso. Ma l’intervento tampone ha solo attenuato il problema, senza risolverlo come invece chiedono da tempo i residenti.
Adesso il Comune prova a correre ai ripari, anche dare una risposta concreta alle numerose segnalazioni.
Nella zona esiste un impianto di sollevamento delle acque piovane realizzato una ventina di anni fa. Il sistema dovrebbe garantire il deflusso delle acque, sollevandole verso il vicino torrente Savoca. Ma l’impianto non funziona.
La soluzione prospettata dall’Ufficio Tecnico
Il Comune ha effettuato un sopralluogo nei giorni scorsi. “Durante le verifiche – ha spiegato il dirigente dell’Area Tecnica, Franco Pagano – sono emerse delle criticità sulla funzionalità dell’impianto di sollevamento e pertanto si è resa improcrastinabile la fornitura di due nuove elettropompe per sostituire le apparecchiature esistenti, obsolete e poco funzionali allo scopo”. Il dirigente ha evidenziato che il ripristino della corretta funzionalità degli impianti di sollevamento riveste carattere di urgenza ed indifferibilità, considerato “che in caso di forti precipitazioni si determinerebbe un danno per gli abitanti della zona con possibili allagamenti”.
La soluzione adottata è stata quella di affidare ad una ditta di Roccalumera la fornitura delle due elettropompe sommerse da posizione nella stazione di sollevamento di via Coletta. La spesa complessiva per il Comune ammonta a quasi 15mila euro.
Interventi su tutto il territorio comunale
Intanto, è stata avviata la pulizia di tombini e caditoie presenti sul territorio comunale. Un intervento definito “importante” dal sindaco Danilo Lo Giudice e che “serve ad evitare problemi per il deflusso delle acque”. I lavori sono partiti proprio dalla zona di via Coletta, quella maggiormente esposta al rischio allagamenti, “benché – ha aggiunto il primo cittadino – lì il problema sia più complesso”.
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