La Fire è pronta a investire nuovamente anche a Messina. Dopo il rafforzamento della governance operata la scorsa estate e l’apertura di una sede a Palermo, la società leader nazionale nel settore del recupero crediti annuncia l’ampliamento del quartier generale messinese primo player indipendente nei servizi a supporto del credito in Italia, punta con decisione sui giovani del Sud e, in particolare, su Messina per la crescita del gruppo.
Lo ha annunciato qualche giorno fa il general manager Sergio Bommarito, che ha parlato di 30 assunzioni in città sulle 45 previste entro la fine del 2019. Assunzioni che saranno effettuate col preciso criterio di puntare sui giovani. In particolare sulle nuove generazioni del nostro territorio. “Fare impresa al sud si può”, afferma con decisione il presidente della Fire.
La società messinese conta attualmente più di mille tra dirigenti, manager, dipendenti e collaboratori, nei primi nove mesi del 2019 ha inserito in organico 137 risorse – nel 2018 ne aveva inserite 151 – di cui 49 sotto i trent’anni, 82 tra i trenta e i quaranta. Delle 137 inserite, 72 sono di Messina. Oggi nel quartier generale di Fire lavorano circa 850 persone.
“Pur rafforzando il nostro processo di internazionalizzazione, continuiamo a puntare con decisione sulla nostra città e sui giovani – spiega appunto il presidente Bommarito – credo alle potenzialità di questo territorio e sono anche profondamente convinto del fatto che fare impresa di successo in Sicilia sia difficile ma possibile. Da sempre investiamo in maniera consistente in formazione e puntiamo a rafforzare la collaborazione con il mondo universitario per garantire uno sbocco professionale immediato ai ragazzi che finiscono gli studi”.
Oltre a puntare sui giovani con le politiche di ricambio generazionale, che si concretizzeranno nei prossimi 5-10 anni e che hanno l’obiettivo di abbassare ulteriormente l’età anagrafica con un aumento degli under 30 del 10%.
Fire pone una particolare attenzione alle esigenze familiari delle proprie risorse e ha attivato concrete politiche di welfare aziendale, spiega in una nota ufficiale l’azienda. Dal 2013 è operativo un servizio di ludoteca convenzionato per i figli del personale, presso la sede aziendale e in funzione 65 ore a settimana. È stato inoltre creato uno spazio dedicato alle mamme in allattamento.
“E’ una volontà precisa quella di agevolare il nostro personale, dando loro la possibilità di conciliare al meglio la vita lavorativa con quella familiare – afferma Bommarito – e siamo convinti di essere sulla strada giusta. Fare impresa in maniera sostenibile significa lavorare per avere un impatto positivo sui propri stakeholder, primi fra tutti le risorse umane, e, in coerenza, pensare e agire integrando le logiche di profitto a preoccupazioni di sviluppo sociale. Il più importante investimento che un’impresa possa fare per crescere è quello in capitale umano”.
Nel 2019 Fire si è riconfermata in prima posizione in Italia tra le società indipendenti non quotate per la gestione del credito ed ha siglato importanti partnership all’estero.
In termini di volumi, nel 2018, ha gestito 5 milioni di posizioni per un controvalore di mercato di 18,8 miliardi di euro, generando un fatturato di 40,6 milioni di euro.
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