Bottiglie tagliate a metà, con un coltello infilzato e il tappo coperto da pellicola di carta stagnola testimoniano il triste fenomeno del crack in uno dei luoghi maggiormente frequentati da giovani, in larghissima parte minori: il campo sportivo comunale “Luigi Averna”, di Torre Archirafi.

Quello che un tempo era un luogo di aggregazione e sport si è trasformato in uno scenario desolante, dove l’ombra della droga incombe minacciosa. Sui social una foto postata con la bottiglia lasciata sul davanzale della biglietteria dell’impianto sportivo di Torre, ha suscitato reazioni di sdegno e di stupore nel contempo per un fenomeno imperante e che non risparmia la comunità ripostese. Evidenziando come il problema della droga stia colpendo anche una realtà come quella ripostese, fino a poco tempo fa ritenuta immune da questo tipo di problematiche.

Le bottiglie tagliate a metà sono, infatti, un chiaro indizio dell’utilizzo di pipe artigianali per il consumo di crack, una droga altamente pericolosa e dalle conseguenze devastanti sull’organismo. La presenza di questi oggetti in un luogo frequentato prevalentemente da minori è particolarmente allarmante e pone l’accento sull’urgenza di intervenire.

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