La recente alluvione che ha colpito Giarre, Riposto e Mascali, ha messo a nudo una ferita aperta nel territorio: l’abusivismo edilizio che ha cancellato il corso naturale del torrente Babbo, trasformandolo in una strada, via Foscolo. Questa scelta scellerata, compiuta negli anni ’80-’90, ha reso il territorio estremamente vulnerabile, esponendo le abitazioni e gli insediamenti produttivi a un rischio altissimo in caso di eventi meteo estremi.
Il direttore della Protezione Civile regionale, ing. Salvo Cocina, al suo arrivo in via Foscolo e visitando il territorio riposerete, ha espresso la sua profonda preoccupazione per la situazione, sottolineando la necessità di un piano di protezione civile aggiornato e di un’organizzazione più efficiente.
In particolare, ha sollevato interrogativi sulla mancata evacuazione delle famiglie residenti a ridosso del torrente Babbo, che si sono trovate improvvisamente sommerse dall’acqua. Cocina ha annunciato l’intenzione di rivolgersi alla Procura della Repubblica e all’Autorità di bacino per fare chiarezza sulle responsabilità relative alla cementificazione del torrente, nel tratto di via Foscolo a Giarre e per chiedere il ripristino del suo corso naturale.
La denuncia del direttore Cocina è un segnale forte e chiaro. È inaccettabile che scelte scellerate del passato continuino a mettere a rischio la vita delle persone.
È necessario che le istituzioni competenti agiscano con fermezza per individuare i responsabili di questa situazione e per adottare tutte le misure necessarie per prevenire nuovi disastri.