PALERMO (ITALPRESS) – Prosegue sulla stessa linea di indirizzo di qualche settimana fa il percorso intrapreso dall’Università degli Studi di Palermo che ha lanciato un grido di aiuto per il Policlinico “Paolo Giaccone”. La richiesta è quella di avere più attenzione da parte dei vertici regionali, soprattutto in un momento in cui vi è un cambio politico al vertice. Un momento storico delicato per il presidio sanitario universitario, nel quale si formano i futuri medici, ma che ha anche il compito di curare i pazienti. Il complesso non ha ancora i nuovi reparti, che sarebbero dovuti essere pronti lo scorso 30 marzo, ed a causa di ciò è anche in ritardato il Piano della programmazione triennale delle assunzioni. “E’ iniziato un percorso che ora necessiterà di un’interlocuzione precisa con il nuovo governo regionale e col nuovo presidente – ha sottolineato, nel corso di un’assemblea del Dipartimento di Medicina e chirurgia, il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri -. Aspettiamo con ansia la nomina del nuovo assessore regionale alla Salute per un’interlocuzione fattiva puntuale e cogente. I temi sono tanti, il Policlinico universitario merita un destino differente. Vogliamo stilare un documento che possa diventare una traccia, una linea giuda per l’azione dei prossimi mesi”.
Le tematiche sulle quali trovare un punto di incontro sono diverse: “C’è un problema strutturale perchè ci sono dei lavori che non sono ancora completati da troppi mesi – ha spiegato Midiri -. C’è un problema di implementazione tecnologica, su cui il policlinico deve investire perchè ci sono le risorse, e c’è anche da gestire l’enorme flusso di denaro proveniente dai progetti del PNRR di cui il policlinico è ricevente. Abbiamo dei problemi molto importanti che richiedono inevitabilmente un nuovo approccio di governance”. Tra gli obiettivi quello di costruire un nuovo Policlinico in una zona già individuata all’interno della cittadella universitaria: “Immaginiamo di costruire un ospedale nuovo, moderno, soprattutto per le terapie ad alta intensità di cure e il policlinico attuale verrebbe rifunzionalizzato per il cronico e per creare le condizioni per un campus di tipo medico che tutt’oggi non esiste”, ha aggiunto Midiri.
Presente all’assemblea, che ha tracciato il lavoro fin qui svolto e i traguardi da raggiungere nei prossimi mesi e anni, il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, Marcello Ciaccio: “Negli ultimi due anni, non senza difficoltà, abbiamo portato avanti la formazione – non solo dei medici – ma anche degli specializzandi, degli studenti che hanno vinto un master e prodotto scientificamente in maniera rilevanti, tant’è vero che i nostri docenti e ricercatori figurano nelle graduatorie internazionali ai livelli più alti. Poi nel periodo pandemico abbiamo dato un grande aiuto e supporto: fin qui abbiamo fatto molto, ma più avanti dovremo fare ancora tanta strada. Abbiamo in cantiere l’attivazione di nuovi canali e corsi di laurea nella aree periferiche come Trapani, Agrigento e Caltanissetta, dove alcuni sono già stati attivati in infermieristica, settore nel quale c’è una grave carenza e un fabbisogno elevato. Abbiamo riaccreditato una serie di scuole di specializzazione che purtroppo negli anni passati avevamo perso, abbiamo attivato scuole di specializzazione di nuova istituzione, come quella relativa alle cure palliative. Ma non è ancora finita, ci aspetta un lavoro intenso e su questo chiaramente ci serve anche l’aiuto e il supporto della componente politica”, ha concluso Ciaccio.
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