Finora hanno fallito tutti. Si apre un segnale di speranza sulla Metroferrovia di Messina, aperta dieci anni fa, dopo una spesa di 40 milioni, e da sempre sottoutilizzata. Il motivo principale? Il costo eccessivo del biglietto: 2,60 euro da Giampilieri a Messina Centrale, quando la stessa tratta, su bus Atm, costa 1,20 euro.

LE CORSE DIMEZZATE E I SOLDI NECESSARI

Proprio per lo scarso utilizzo, nel marzo scorso sono state dimezzate le corse giornaliere, da 28 a 14. Quale, allora, la soluzione? Un biglietto integrato Trenitalia – Atm, a costi contenuti grazie ad un cofinanziamento pubblico: 200mila euro annui, secondo uno studio della Uil, permetterebbero di mettere in vendita un biglietto andata e ritorno al costo di 2 euro, quel che oggi costa 5,20, visto che non c’è neanche uno sconto sulla doppia corsa.

I VANTAGGI

I vantaggi? Il treno è il mezzo più comodo, non si muove nel traffico e, in più, consentirebbe ai bus Atm di essere impiegati altrove. Del resto, un servizio ferroviario suburbano funziona in diverse città e, quando si possiede l’infrastruttura, va sfruttato.

UNA BATTAGLIA DEL NOSTRO GIORNALE

Il nostro giornale ne ha fatto una battaglia, vedi i tanti correlati, che ora si riaccende. Il deputato regionale Franco De Domenico aveva di recente presentato un’interpellanza urgente sul tema all’assessore regionale alla mobilità, Marco Falcone, chiedendo il ripristino delle 28 corse ed evidenziando che, ad esempio, l’area urbana di Palermo gode delle stesse agevolazioni tariffarie che servirebbero per la Metroferrovia di Messina.

LA POSSIBILE SOLUZIONE

Insomma, come spesso accade, si tratta di trovare i soldi. De Domenico ha ora prospettato una soluzione all’assessore Falcone, ricordando “che la Regione ha applicato penali a Trenitalia per inadempienze contrattuali per oltre un milione di euro”.

L’ORDINE DEL GIORNO

E a conclusione dei lavori del collegato alla finanziaria, ieri sera ha presentato un ordine del giorno con il quale si “impegna il Governo a destinare alla realizzazione di un piano di intermodalità e di integrazione tariffaria tra i servizi dell’Azienda Trasporti di Messina e quelli della metroferrovia, le somme ricavate dalle penali applicate alle aziende del Gruppo Ferrovie dello Stato, in seguito ad inadempienze relative a quanto stabilito dal contratto di servizio”.

I PROSSIMI PASSI

L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea regionale siciliana. E’ solo un primo passo perché ora la giunta regionale deve attivarsi fattivamente per destinare almeno una parte di queste risorse al servizio. Solo così, con il biglietto integrato ed il ripristino delle 28 corse, si può pensare di far finalmente fruttare un servizio che, ad oggi, è rimasto un fallimento. E che invece può rappresentare una svolta in positivo per la mobilità della zona centro-sud della città.

(Marco Ipsale)

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