PALERMO (ITALPRESS) – Benessere psicofisico del cittadino da una parte, coordinamento tra amministrazione e strutture sociosanitarie dall’altra: questi i temi centrali del confronto tra candidati sindaci di Palermo, il secondo di giornata dopo quello mattutino a Sicindustria, organizzato nella parrocchia di San Vincenzo dè Paoli e curato del Comitato consultivo aziendale dell’Asp e della Rete civica della salute. Presenti Fabrizio Ferrandelli, Rita Barbera, Francesca Donato e l’assessore designato Marco Picone in sostituzione di Franco Miceli; assenti Roberto Lagalla e Ciro Lomonte. Per Picone fondamentale è il coinvolgimento dei cittadini, con campagne di sensibilizzazione sul tema della salute e progetti di inclusione per migliorare il benessere sociale. “L’obiettivo può essere raggiunto solo con un ampio decentramento della macchina amministrativa, utilizzando le circoscrizioni come strumento attivo di partecipazione e non solo come organo consultivo – sottolinea il docente – le attività di volontariato devono essere basate non su iniziative di singoli, ma facendo rete; le strutture di prossimità devono essere in grado di venire incontro a chi, per cause di forza maggiore, non può lasciare il domicilio. Il compito del Comune in quest’ambito è farsi garante che ciò avvenga nella massima trasparenza”.
Nell’ottica di Ferrandelli lo sviluppo del benessere sociale non può prescindere da interventi che rendano il territorio più vivibile, sia migliorando la qualità dell’aria che mettendo a disposizione strutture ricreative. “La bonifica di Bellolampo va portata avanti con la massima urgenza, dato il progressivo aumento delle temperature. Anche aree come il parco Tindari e i quartieri Sperone, Zen e Brancaccio sono in grande difficoltà -, sottolinea il candidato di +Europa e Azione, – Per accorciare le distanze tra Comune e cittadini punterei, più che sulle circoscrizioni, sulle direzioni didattiche: scuole, anfiteatri, palestre sono perfetti come centri civici di quartiere e devono dotarsi se possibile di uno psicologo di base o uno sportello di ascolto”. Due sono invece, per Barbera, gli strumenti indispensabili per migliorare l’efficienza del servizio sanitario: “Digitalizzazione e regolamentazione. La pandemia ha messo in luce carenze notevoli, il compito del sindaco non è di carattere tecnico ma certamente può mettere a disposizione strutture adeguate e, se possibile, implementare l’assistenza domiciliare nelle zone più in difficoltà. In una realtà come Palermo dove la partecipazione dei cittadini è sempre stata bassa, un sistema di regole può favorire lo sviluppo di questo processo: il sindaco deve farsi garante della partecipazione collettiva e arrivare, se necessario, ad annullare quelle procedure in cui è troppo bassa”. Donato vede nel maggiore coordinamento tra amministrazione e strutture medico-sanitarie lo strumento necessario “per non ripetere gli errori fatti durante la pandemia. Servono un dialogo più continuo con la Regione e più spazio ai comitati consultivi nei tavoli di lavoro istituzionali. I problemi dei cittadini vanno prevenuti ancor prima che curati: ecco perchè l’Asl deve fare screening periodici sul loro stato psicofisico, soprattutto in un periodo come questo in cui i problemi psicologici emergono più spesso. Anche a livello di organico medico serve un cambio di passo: è inaccettabile che durante la pandemia mancassero camici bianchi nelle terapie intensive e subintensive, o che nelle Usca venissero presi neolaureati senza alcuna esperienza professionale”.
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