PALERMO (ITALPRESS) – “Rocco Chinnici ha avuto la capacità di innovare in modo davvero significativo il metodo di contrasto alla mafia: al tempo le sue innovazioni non furono del tutto comprese, ma oggi sono patrimonio della legislazione europea. Mi riferisco alla cooperazione giudiziaria e delle forze di Polizia, allo scambio di informazioni e alle misure patrimoniali”. Lo sottolinea Caterina Chinnici, eurodeputata e figlia dell’ex presidente dell’Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, assassinato 41 anni fa dalla mafia in via Pipitone Federico, nel capoluogo siciliano.
“Mio padre diede un contributo importante alla legge Rognoni-La Torre per quanto riguarda le confische, ma anche all’introduzione del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso – aggiunge Chinnici -. Nei dieci anni che ho trascorso al Parlamento europeo ho portato avanti il suo lavoro e così farò nei prossimi cinque. L’obiettivo era far diventare questo lavoro patrimonio dell’intera Ue nella lotta alla criminalità organizzata, che ha caratteristiche transnazionali: Rocco Chinnici questo l’aveva già intuito e io porto avanti il suo lavoro, per consolidare questo impegno che tanti magistrati hanno portato avanti dopo di lui”.
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