Due assoluzioni con formula piena e tre assoluzioni parziali (e contestuali sconti di pena), una per il boss pentito Carmelo Porto, giro di boa nel processo d’appello dell’inchiesta antimafia “Grease”. L’operazione, condotta dai carabinieri riguardò ipotesi di pizzo e importanti traffici di droga.
La sentenza è stata emessa dalla seconda sezione penale della Corte d’appello di Catania. Si tratta di uno stralcio dell’inchiesta che decapitò il clan Cintorino, alleato dei Cappello di Catania, operante fra Calatabiano e Taormina.
Le accuse, contestate a vario titolo agli imputati, sono associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga e associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Varie ipotesi dell’accusa, però, non hanno retto il vaglio della Corte d’appello. Assolti con formula piena Sebastiano Reitano e Michele Cintorino, “per non aver commesso il fatto”.
Assoluzione parziale anche per il collaboratore di giustizia Porto e riduzione della pena anche la figlia Francesca, per cui la pena, per effetto di un’assoluzione parziale e delle attenuanti, è scesa da 12 anni sei mesi e 54 mila euro di multa a 7 anni 2 mesi.
Sconto di pena, per effetto dell’assoluzione parziale da una delle accuse, anche per Giuseppe Timpanaro (da 10 anni sei mesi e 47 mila euro di multa a 7 anni di reclusione). Per quest’ultimo sono anche cadute le accuse di associazione mafiosa e di traffico di stupefacenti.