PALERMO (ITALPRESS) – Nel nuovo corso amministrativo – che verrà fuori dalle elezioni Amministrative di domenica – gli industriali palermitani reclamano più spazio e più ascolto, attraverso un’alleanza che coinvolga tutte le forze della città (istituzioni, imprese, cittadinanza) e scongiuri lo spettro della crisi economica. Gli obiettivi sono stati delineati nel confronto tra i candidati sindaci a Palazzo delle Aquile che si è svolto nella sede di Sicindustria Palermo, in via XX settembre. L’auspicio prospettato ai candidati, del quale si è fatto portavoce il presidente di Sicindustria Palermo Giuseppe Russello, è che “al centro dell’agenda politica vi sia un riassetto del sistema amministrativo, un miglioramento del decoro urbano e della progettualità infrastrutturale”. Dopo l’elezione del primo cittadino è previsto un nuovo incontro a Sicindustria per la consegna di un documento ufficiale di analisi e proposte, al centro del quale vi sono cinque punti programmatici: riscossione efficiente dei tributi, revisione della burocrazia, attrazioni per gli investitori, coordinamento tra istituzioni e marketing territoriale. Il candidato sindaco del Centrodestra Roberto Lagalla si dice pronto per un grande patto civico con il mondo d’impresa, con al centro cinque obiettivi da perseguire a medio-lungo termine: “Sburocratizzazione, coprogettazione, potenziamento infrastrutturale, politiche giovanili e innovazione. Quelli – ha spiegato Lagalla – su cui invece servirà un intervento immediato sono i preparativi per il festino di Santa Rosalia, il riassetto del bilancio e la gestione degli spazi cimiteriali. Per quanto riguarda gli investimenti, andranno fatti con prudenza perchè la base di partenza è molto scivolosa e ci sono anche i fondi del Pnrr da gestire. Il rapporto tra Comune e società partecipate andrà senz’altro rivisto”. Il candidato sindaco del Centrosinistra Franco Miceli insiste sulla necessità di un’esperienza amministrativa discontinua rispetto a Leoluca Orlando, con il decentramento come punto di partenza. “Bisogna dare maggiori poteri e strumenti – ha detto Miceli – alle circoscrizioni, altrimenti il tema della partecipazione resta uno slogan vuoto. Anche le forze imprenditoriali, e più in generale il sistema privato, saranno imprescindibili nel futuro di Palermo: se la qualità della vita migliora attrarremo non solo più visitatori, ma anche più investitori. Servono anche figure professionali che all’interno del Comune siano in grado di affrontare il tema della transizione ecologica”. Per l’aspirante sindaco Fabrizio Ferrandelli il prossimo quinquennio non potrà fare a meno di investimenti mirati su digitalizzazione e informatizzazione. “Miglioreranno la qualità della macchina comunale – ha sottolineato – agli occhi dei cittadini. Se badiamo invece ai servizi essenziali l’aspetto più urgente riguarda una pulizia straordinaria della città, utile non solo ai palermitani ma ai tanti operatori del turismo pronti ad accogliere chi viene qui per le vacanze. Purtroppo il peso del disavanzo economico e di tutti i fondi bruciati in questi anni peserà come un macigno su chi governerà: spero che da Roma arrivino presto segnali positivi”. Secondo Rita Barbera, gli aspetti su cui intervenire con maggior urgenza sono “partecipazione attiva dei cittadini, possibilmente attraverso incontri virtuali periodici per fare il punto di situazione ed esprimere il livello di gradimento; valorizzazione del terzo settore, che le ultime amministrazioni hanno lasciato nel dimenticatoio; politiche giovanili adeguate, affinchè i ragazzi capiscono che non c’è bisogno di andare via da Palermo per sperare in un futuro migliore”. Ciro Lomonte spinge invece sulla difesa dell’identità siciliana di fronte alla globalizzazione e a una “produttività sempre meno concentrata sul nostro territorio: riuscire a valorizzare le nostre ricchezze ci renderà un modello in Italia e nel mondo. Le ultime amministrazioni hanno considerato la libera iniziativa come un malessere da estirpare, ma non deve essere così: chi vuole creare un’impresa deve essere incentivato, non ostacolato”. Francesca Donato propone come strumento per il rilancio della centralità della città “l’istituzione dell’agenzia europea anticorruzione nel nostro territorio: da un punto di vista economico ci porrà di fronte a risorse e investimenti straordinari, da un punto di vista politico darà nuova linfa a Palermo a livello sia nazionale che internazionale. Tra le maggiori emergenze da affrontare ci sono i rifiuti, la realizzazione di un termovalorizzatore e la riorganizzazione totale della macchina amministrativa: serve certamente nuovo personale, ma senza trascurare le competenze di chi c’è già”.
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– foto xd8 –

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