Continua l’attività di mediazione al tavolo di lavoro regionale per fronteggiare la vertenza Pfizer, in seguito alla quale risulterebbero a rischio parte dei lavoratori al suo interno, oltre 130 assunti con contratto a tempo indeterminato, e altre centinaia impiegati con contratto a tempo determinato, in attesa di stabilizzazione , con un totale tra le due categorie che supererebbe le 250 unità. Al di sotto di tale valore l’impegno al superamento della crisi rimarrebbe di esclusiva competenza regionale, ma propriamente così non sembrerebbe…


Sindacati e vertici del colosso farmaceutico sono ancora in trattativa, seguendo la prospettiva del turno over, ovvero inducendo, ad un’uscita anticipata, grazie a tutele condivise, coloro i quali sono prossimi al pensionamento. Il tavolo continuerà fino al definitivo incontro al Centro per l’impiego di Catania , fissato per il 26 aprile, dove si metterà nero su bianco il futuro di questi lavoratori. La Senatrice di FdI Tiziana Drago, membro della Commissione lavoro e affari sociali, che segue la vicenda, ha chiesto l’attivazione di un sindacato ispettivo al Ministro del lavoro, al fine di: “Assicurare che i lavoratori che attualmente parrebbero essere destinati al licenziamento, in quanto privi di tutele, possano essere riassorbiti dall’azienda e intervenire affinché la Pfizer Italia assicuri che il sito catanese permanga sul territorio, anche attraverso una ripianificazione della linea produttiva. Sia il Ministro Giorgetti che Orlando hanno già risposto a precedenti interrogazioni parlamentari manifestando la loro disponibilità, ma i pagherò non bastano. Fiduciosa nel fatto che ciò avvenga, sottolineo che occorre fare un passo concreto in più, “oggi”! Il 26 aprile è alle porte, i lavoratori in potenziale pericolo sono più di 250, il tavolo regionale, grazie all’impegno indefesso anche di RSU, sindacati, Confindustria Catania, che ha gentilmente offerto il luogo dell’incontro, i referenti aziendali, ha lavorato costantemente e volge al termine, per cui, oltre alla norma occorre far leva sul buon senso e dar seguito all’attività svolta in ambito regionale. Del resto, il tutto rientrerebbe nel quadro delle misure recentemente introdotte dalla legge di Bilancio che hanno implementato strumenti per la riqualificazione e la risoluzione delle crisi transitorie, con l’obiettivo di evitare interruzione strutturale dei rapporti di lavoro.”

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