PALERMO (ITALPRESS) – In passato poco conosciuto, oggi il consumo di crack è sempre più diffuso, soprattutto tra i giovani. Ricavata tramite processi chimici dalla cocaina, la sostanza viene assunta inalando il fumo. Costa poco, appena 5 euro a dose, ma è pericolosissima: crea dipendenza, aggressività e alienazione. Ne abbiamo parlato con esperti e giovani. “Non conosco gli effetti che ha sull’organismo – racconta un ragazzo – perché sfortunatamente è una lacuna delle scuole superiori, quindi non fanno informazione riguardo alle sostanze stupefacenti”. Gli fa eco un altro coetaneo: “Non conosco bene questa sostanza e non conosco persone che ne fanno uso. Sicuramente so che è una pericolosa”. “Dovrebbe avere più o meno effetti allucinogeni – spiega invece una studentessa universitaria -, quindi che creano lo sballo, però chiaramente ci possono essere anche effetti collaterali molto gravi”. A spiegare come il crack agisce sull’organismo umano è Giampaolo Spinnato direttore Uoc dipendenze Asp Palermo: “Ha un effetto un po’ più forte, un po’ più rapido, ma che svanisce molto presto rispetto alla cocaina. L’effetto del crack dura molto poco e questo facilita l’innescarsi di fenomeni di dipendenza, per cui chi fa uso di crack facilmente finisce con rimanerne intrappolato – sottolinea -. Tutte le sostanze stimolanti tendono a peggiorare le condizioni psicopatologiche, soprattutto in molti soggetti e soprattutto in certi giovani e, quindi, la diffusione del crack aumenta l’emergenza di problematiche di natura psicologica e psicopatologica”.“Avendo avuto in passato un’amica che ne faceva uso – dice un’altra ragazza – ho visto gli effetti della droga su di lei e posso dire che le hanno rovinato la vita sotto tutti i punti di vista, ha persino lasciato la scuola durante la seconda superiore. La sua mente ormai non collegava più niente, a malapena ricordava come si chiamavano i suoi genitori”. “Sono amicizie che sono stato costretto anche ad allontanare, non ci stavano più con la testa” ammette un altro coetaneo. Effetti confermati dalla dottoressa Francesca Picone, direttore Uoc modulo 9 dipendenze patologiche Asp Palermo: “Gli aspetti che riguardano la sfera della psiche sono troppo drammatici, perché hanno a che fare con un discontrollo degli impulsi – evidenzia -. Nel vissuto del consumatore di crack c’è l’incapacità di mantenere la coscienza critica di sé. Si va fuori controllo senza neanche minimante per rendersene conto”, conclude.

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