In migliaia hanno affollato le piazze dei paesini della valle tra contaminazioni artistiche, allucinazioni e voglia di dare e ricevere emozioni con il rush finale preparato da tutti gli artisti intervenuti al Festival

In migliaia hanno affollato le piazze dei paesini della valle tra contaminazioni artistiche, allucinazioni e voglia di dare e ricevere emozioni con il rush finale preparato da tutti gli artisti intervenuti al Festival.

Un fiume di gente, proveniente da ogni parte della Sicilia e d’Europa, per la terza edizione del Festival “Nella Valle dei racconti- Festival del Torto”, promosso dall’omonima associazione, con la direzione artistica di Totò Nocera, realizzato con il contributo del fondo Psmsad dell’Inps e il patrocinio delle amministrazioni dei comuni di Montemaggiore Belsito, Sciara, Roccapalumba, Aliminusa, Alia E Cerda, in provincia di Palermo.

«Abbiamo fatto il Festival più storto che potevamo fare – dichiara il direttore artistico, Totò Nocera – Un esperimento. Una sfida. Una scommessa. Quando si fa una scommessa non si è mai sicuri di vincerla. Ed è proprio questo che ci eccita, che ci appassiona. La precarietà, l’incertezza. Vivere in bilico. Sull’arte di sporgersi. Ci rende vivi. Lottare per ottenere quello che ci spetterebbe di diritto. La fatica e il sacrificio. Danno senso alla nostra vita. Il rischio, la paura di sbagliare, di cadere. Rinunciare alle nostre zone di confort. Mettersi in gioco. È necessario. Per non soccombere alla routine. Alla banalità dei percorsi segnati. Di una vita pre-confezionata. Surgelata. Questo è quello che il Festival è stato per noi. Questo è quello che abbiamo voluto che fosse il Festival. Questo è stato l’anti-festival. Il Festival del Torto. Questo è quello che ci ha fatto commuovere – conclude – in un lungo abbraccio alla fine di tutto. E questo è stato possibile solo perché l’abbiamo sognato. E ci abbiamo creduto. Tutti. Fino alla fine. Perché. CU NASCI TORTU NUN PÒ MORIRI SQUATRATU!».

Tanti gli artisti che si sono messi in gioco ciascuno con le proprie competenze e professionalità, per ridare luce al territorio della valle e valorizzare le sue bellezze, parlando nel contempo di arte in tutte le sue sfumature, dalla presentazione di libri, ai laboratori teatrali, dai concerti alle escursioni fino agli spettacoli dei classici cantastorie.

In migliaia, famiglie, giovani e anziani, hanno affollato per 10 giorni le piazze dei paesini della valle del Torto tra contaminazioni artistiche, allucinazioni e voglia di dare e ricevere emozioni con il rush finale preparato da tutti gli artisti intervenuti al Festival, che hanno realizzato insieme uno spettacolo conclusivo e la sera “festa d’abballu” con i Casentuli.

L’organizzazione orizzontale e collettiva (8 coordinatrici e altrettanti collaboratori) che è alla base del Festival del Torto, ideato da Salvatore La Tona, è stata la vera, importante, dimensione del percorso intrapreso, gli scambi in divenire e il partenariato con altri festival (Premio Parodi, Dedalo Festival, Himera Art Festival, SEASON’S VIBES FESTIVAL) e il lavoro di fondo della direzione del festival svolto da Totò Nocera sono l’altra parte della maturazione dell’avventura e del cammino intrapreso.

Tra i protagonisti della rassegna, per citarne alcuni, il drammaturgo e regista, Rosario Palazzolo, La Naturopata Francesca Maria Lapis,  i musicisti Davide Campisi, Francesco Giunta, Francesco Less, Roy Zappia e il vincitore del Premio Andrea Parodi, Matteo Leone.

L’appuntamento è già fissato per l’edizione 2023, alla quale si è cominciato a lavoro già dall’1 agosto 2022.

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