“La mente è il mio teatro l’anima… una commedia il cuore, il mio dramma.”

Sono parole dell’artista di fama internazionale Edoardo Puglisi, riprese stamane nel suo necrologio che ne annuncia la fine terrena.

Edoardo Puglisi nato a Catania nel 1936 ha vissuto una vita incredibile incentrata sull’arte e l’amore per moglie e complice di vita e lavoro, Marie Claire Delamichelle. Una vita vissuta appieno fra Milano, Francia, Persia e Catania. Proprio in Persia apprende il segreto della miscela e della stagionatura del colore. Noto, infatti, per i suoi colori si è specializzato nel controllo degli smalti, impronta di stile che da sempre l’ha contraddistinto. Il saper governare gli smalti non è impresa semplice. Prima di lui l’aveva fatto soltanto lo statunitense Pollock.

Edoardo Puglisi nasce a Catania nel 1936 in una nobile famiglia patriarcale.

Nel dicembre del 1964, Puglisi, lascia la Sicilia alla volta della Francia per cercare un terreno adatto ad esprimersi al meglio. 

E’ un lungo percorrere lontani orizzonti, quello del Maestro Edoardo Puglisi che, solo negli ultimi anni, “ha fatto pace” con la sua Terra natìa. Nel 2023 e nel 2024 infatti, l’artista riceve riconoscimenti importanti in Sicilia, dove finalmente  vengono riconosciuti il valore e il peso del suo incredibile viaggio artistico. Fra le tappe salienti di questi ultimi due anni ricordiamo la performance svoltasi all’alba sui Crateri Silvestri, a Nicolosi, l’eccezionale evento “Alla ricerca di Dei ed Eroi di Lava”. Una performance destinata a rimanere nella storia. I Crateri Silvestri sono, infatti, un luogo magico fra le viscere del nostro Vulcano. Dalla pancia dell’Etna, all’alba, il Maestro Puglisi ha “tirato fuori” le tele di un ciclo, quello degli “Dei di Lava”, che è fra i più preziosi e prestigiosi. Una di queste opere, dal Vulcano, lo scorso luglio è andata a Palermo, donata alla Fondazione Federico II, presieduta dall’On. Gaetano Galvagno, per essere collocata, e svelata lo scorso luglio, nella sala partenze dell’Aeroporto Internazionale Falcone – Borsellino di Palermo. Un’opera che continua il suo viaggio terreno portando un messaggio. Gli Eroi siciliani, Borsellino e Falcone, resuscitano dalla cenere vulcanica, per proclamare un monito: “Quando un popolo non segue l’esempio dei suoi eroi è destinato a piangere continuamente sangue”.

Progetto dell’associazione culturale Zzenia e del regista Vladimir Di Prima è quello di riassumere in un docu – film l’incredibile avventura di vita dell’artista Edoardo Puglisi, inserendo anche la tappa che vede l’ARS e la Fondazione Federico II valorizzare l’opera del Maestro.

La biografia

La partenza dalla Sicilia, negli anni ’60, segna l’inizio di una nuova vita. Intraprenderà diversi viaggi di approfondimento artistico-culturale in particolare in Francia, Persia e Jugoslavia.

Gli anni sessanta sono fondamentali per la sua formazione. Sarà in Persia, presso la tribù dei Bakhtiari, che catturerà dai maestri tintori il segreto della miscela e della stagionatura del colore. Ritrattista a Montmartre  condivide la vita bohème nei caffè letterari di Parigi con diversi artisti e scrittori. Assorbe l’ideologia del nuovo realismo.

Assimila il pensiero di Pierre Restany ed inventa una particolare tecnica pittorica usando i pigmenti colorati e le vernici fluorescenti caratteristiche della tecnologia moderna industriale e riuscirà a raggiungere il massimo livello di padronanza degli smalti. Si tratta di una tappa spartiacque perché segna il momento in cui origina la chiara impronta di stile che lo contraddistingue. Il saper governare gli smalti non è impresa semplice. Prima l’aveva fatto solo lo statunitense Pollock, che però troviamo nei libri di storia. 

Come tutti gli artisti attraversa diversi periodi. Quello che si estende per un ampio tratto e che, forse, mai abbandonerà del tutto è il periodo de “Il fiore e la sua meravigliosa avventura “ ( che percorrerà gli anni fine ’50 – 60 – 70 – 80 ). Sul “fiore” tuttavia tornerà spesso. Accompagna tutta la sua evoluzione artistica e come la stessa, muta. Durante i soggiorni in Provenza, negli anni ’90, ad esempio, dipingerà fiori dai contorni meno definiti su sfondi chiari. Ma tutti i periodi si intersecano fra loro.

Nell’Arte di Edoardo ci sono tanti generi musicali. E si balla. Usa il colore con la determinazione del tango, quella stessa risolutezza dei passi e delle note, la passione… la sua virilità cromatica. 

Ma se dovessimo paragonare la vita di Edoardo Puglisi ad una musica quella sarebbe il jazz. 

Come il jazz morbida e spigolosa caratterizzata da ritmo e improvvisazione. E poi poliritmia, improvvisazione, armonia e dissonanza. Edoardo Puglisi ha vissuto almeno dieci vite e tutte insieme lo rendono immortale. A Teheran, alla corte della principessa Soraya, con un gruppo di pittori europei invitati dal governo di Persia, affresca «Il Giardino d’Inverno» nel Salone delle Feste del Palazzo Imperiale. Ha inizio il primo periodo romantico di «Il Fiore e la sua Grande Avventura» che lo inserirà nel clima artistico-culturale italiano. Sempre negli anni sessanta, è docente alla scuola d’arte di Novi-Sad (ex Jugoslavia). Quando, dopo un amore travolgente, il 6 aprile 1958, il sovrano ripudiò la principessa dagli occhi tristi, dopo che fu evidente che non avrebbe potuto concepire figli, Puglisi e gli altri pittori dovettero scappare nella notte, fra mille avventure, per evitare di essere evirati.

Gli anni settanta sono un crescendo di mostre personali soprattutto in Italia ma anche a: Parigi, Cannes, Basilea, Lugano, Schiraz, Tunisi, Teheran, Belgrado.

E’ pittore e contemporaneamente uomo di spettacolo, infatti, fonda, organizza e conduce per diversi anni “Il Pavone d’Oro”, manifestazione artistica di livello internazionale che premierà fra gli altri personalità come: Benito Jacovitti, Anita Ekberg, Enzo Biagi, Monica Guerritore. Una delle sue opere è stata comprata per la collezione personale dello Scià di Persia. Le sue opere sono state scelte anche per le copertine dei vinili della Rifi Record e il suo fiore stilizzato si trova anche nelle ceramiche di catene alberghiere giapponesi accanto a Dova e Picasso.

Gli anni ottanta, sono caratterizzati da una profonda crisi interiore. Sarà l’incontro con l’artista Marie-Claire Delamichelle che diventerà sua compagna e Musa istigatrice a spingerlo a riprendere il filo interrotto con la pittura. 

Tra il 1992 e il 1993, alcune sue opere entrano a far parte della collezione dei Musei Vaticani.

Verso la fine degli anni novanta, si ristabilisce a Milano in un grande spazio che denomina «Studio-Teatro Puglisi» non dimentico della sua indole da show-man. Esprime, libero, una prorompente creatività dedicandosi anche alla scultura. Con tele dal forte temperamento ed anche molto grandi entra in gallerie prestigiose. E’ “La Commedia”, la grande commedia della vita. Inizia nel 1998 ed è l’apice, la summa della sua filosofia pittorica.

Nel 2009 sposa dopo 26 anni di amicizia e convivenza, l’artista e scrittrice Marie-Claire Delamichelle in un matrimonio dedicato a Madre Terra. Nel 2010, il suo colore esplode nella mostra (Les éclats d’une Couleur Sonore)  presso il Museo d’Arte Contemporanea di Béziers in Francia dove espone 150 opere tra dipinti, sculture e foto suddivise nei sette saloni dello spazio museale e presentate in catalogo dal critico Gérard Xuriguera. 

È soprannominato Color King Color all’Espace Molière di Agde nel 2017, un’altra personale di dipinti e sculture di potente forza cromatica.

Da circa vent’anni vive a Fiumefreddo di Sicilia.

I funerali si terranno venerdì 24 gennaio 2025, alle 11, nella Chiesa Maria SS del Rosario, a Fiumefreddo di Sicilia. Per omaggiare la sua vita e la sua opera sarà gradita la mise colorata, anche attraverso un solo capo e/o accessorio.

Loading