
L’alluvione del 13 novembre scorso a Giarre ha causato danni (pubblici e privati) per oltre 13 milioni di euro, secondo le stime del Comune. A oltre cinque mesi dall’evento, i tecnici geologi del dipartimento nazionale della Protezione civile hanno effettuato una nuova ricognizione sul territorio per valutare l’entità dei danni e l’impatto sul territorio.
L’obiettivo principale della ricognizione è quello di ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, che consentirebbe di intervenire con urgenza per proteggere la popolazione e riparare i danni.
La Protezione civile ha confermato un contributo di 300 mila euro per la messa in sicurezza di via Foscolo. Tuttavia, l’intervento più significativo, ovvero la creazione di un sistema di regimentazione delle acque su via Foscolo, sarà attuato solo in caso di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale.
La ricognizione ha interessato anche altre zone critiche, tra cui: via La Pira: dove è necessario realizzare un collettore; via Ercole Patti: dove erano state sgomberate 5 famiglie; Via Emilia e il prolungamento di via Romagna: dove si è verificato il cedimento di un muro di contenimento. Alcune zone di San Giovanni Montebello (ripristino argine torrente “Nanno”); via Dei Paoli e via Mario Di Bella (crollo muro area perimetrale ex scuola media); Via della Contea, in contrada Coste dove, in occasione di intense piogge, i flussi idrici allagano alcune porzioni delle rete autostradale; via Cutula, lungo la quale si segnalano voragini profonde.
Chiarimenti sulla trasmissione delle schede danni ai privati
Durante l’incontro in municipio, è stato chiarito un equivoco sulla ritardata trasmissione delle schede relative ai danni privati. Il dirigente della Protezione civile regionale, ing. Giuseppe La Rosa, ha ammesso che la documentazione, regolarmente trasmessa dal Comune il 16 dicembre scorso, era stata smarrita.