Un faccia a faccia di poco più di due ore. Da un lato il deputato Luca Sammartino, dall’altro il sindaco Leo Cantarella con l’assessore Antonella Santonoceto e i consiglieri Raffaele Musumeci e Gabriele Di Grazia. Al centro del confronto la crisi politica che attanaglia l’amministrazione e i rapporti lacerati all’interno della maggioranza. Nel corso della discussione, a tratti anche accesa, si apprende, il sindaco Cantarella avrebbe chiesto quale fosse la posizione dei consiglieri facenti riferimento a Sammartino.

Anche alla luce di un documento redatto da 5 consiglieri – tra cui Musumeci e Di Grazia – con cui si attaccava a gamba tesa l’amministrazione Cantarella, salvo poi ridimensionarsi assicurando il sostegno all’amministrazione salvaguardando “la stessa compagine di maggioranza inclusa la presidenza del Consiglio in ossequio agli accordi pre-elettorali”. In questo senso il sindaco nell’incontro con Sammartino è stato chiaro ed esplicito, ribadendo il concetto: “Dove ci sarà il presidente Barbagallo non ci sarò io”.

Una chiara e precisa presa di distanza, anche alla luce dei ripetuti attacchi frontali. Il sindaco avrebbe anche anticipato l’intenzione di rimodulare le deleghe e di riservare a sé quella con i rapporti con il Consiglio comunale. Sammartino, dal canto suo, si è appreso da fonti qualificate, avrebbe usato toni pacati e concilianti. Ribadendo la necessità di salvaguardare la posizione della Santonoceto. Senza se e ma. “Il posto in giunta della Santonoceto – ha detto – non si discute”. Anche in ragione di un accordo politico-elettorale che deve essere onorato.

Nel corso del confronto la Santonoceto non ha nascosto le difficoltà di manovra incontrate dal punto di vista del sostegno politico da parte dei due consiglieri, momenti difficili durante la stesura dei bilanci pregressi che hanno messo a dura prova i rapporti interpersonali all’interno della maggioranza. Al termine della riunione nella segreteria politica di Sammartino, dunque, i sammartiani hanno confermato la propria fiducia al sindaco Cantarella, dicendosi favorevole anche ad un allargamento della maggioranza, senza mettere veti, purché sia condiviso da tutti.

A suggellare l’intesa, almeno apparente, una cena a base di carne di cavallo (assente Sammartino) in un locale del quartiere San Cristoforo. Un gesto simbolico che, però, non nasconde le profonde divisioni interne alla maggioranza e per ora opportunisticamente nascoste. I coltelli sono sempre a portata di mano. Perché un traditore, muore traditore.

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