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L’incontro promosso dall’associazione politico-culturale Articolo Uno ha avuto il merito di riunire, in un confronto trasparente e costruttivo, le amministrazioni locali del nostro territorio, la Protezione Civile, il mondo accademico, i tecnici e le associazioni. L’obiettivo era quello di focalizzare i punti di criticità e individuare le possibili soluzioni da adottare in un territorio estremamente fragile e vulnerabile sotto il profilo del rischio idrogeologico. Nonostante l’importanza del tema l’amministrazione ha disertato.

È emerso, innanzitutto, che rispetto a trent’anni fa oggi disponiamo di una maggiore tutela per i cittadini, garantita dal sistema della Protezione Civile e dal sistema di allerta meteo. “Tuttavia – secondo il presidente di Articolo 1, Alfredo D’Urso – questo non è sufficiente: dal punto di vista strutturale, gli interventi susseguitisi nel tempo hanno mostrato che il territorio è stato antropizzato in modo eccessivo e che gran parte delle vie d’acqua è stata coperta o tombata. È quindi necessaria un’inversione di tendenza, un nuovo paradigma che ponga al centro delle politiche urbanistiche ed edilizie la salvaguardia e la rinaturalizzazione del territorio”.

Nel periodo immediatamente successivo all’alluvione, un elemento positivo è rappresentato dalla notizia – comunicata dal dirigente della Protezione Civile, ing.Giuseppe La Rosa – che la dichiarazione dello stato di emergenza per il nostro territorio, a seguito degli eventi alluvionali del novembre e dicembre 2024, è ormai in dirittura d’arrivo. Tuttavia, emergono anche forti criticità, come il ritardo da parte di alcuni Comuni (in particolare Giarre) nella trasmissione della quantificazione dei danni e, più in generale, nell’aggiornamento e nella predisposizione dei piani di protezione civile. Senza questi strumenti, infatti, non sarà possibile attuare alcun intervento in situazioni di emergenza. Non solo. Giarre, allo stato non è munito di un Piano di Protezione civile, benché si è appreso nei mesi scorsi sia stato affidato ad un tecnico esterno la redazione dell’importante strumento tecnico.

L’incontro svoltosi nell’auditorio del liceo Scientifico Leonardo, è stato dunque un’occasione positiva di confronto tra i partecipanti, e si auspica che rappresenti l’avvio di una programmazione condivisa degli interventi necessari per il territorio, in particolare tra i Comuni dell’ex Contea di Mascali, che ricadono in un unico bacino idrografico, dall’Etna al mare. “Su questo, come associazione – rimarca D’Urso – continueremo a collaborare, ma anche a vigilare affinché gli interventi necessari vengano effettivamente messi in atto”.

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