GIARRE – Il sindaco Leo Cantarella in questi ultimi giorni si è trovato a dover affrontare accuse di malversazione e il rischio di un nuovo dissesto finanziario. 

Il presidente del consiglio comunale, Giovanni Barbagallo, ha lanciato l’allarme, sostenendo che il Comune sarebbe sull’orlo del fallimento a causa di una serie di pignoramenti, principalmente dovuti al mancato pagamento delle bollette dell’illuminazione pubblica. Questa notizia – seccamente smentita dal sindaco e dall’esperto finanziario Lipari – ha innescato una feroce battaglia politica tra il sindaco e il presidente del consiglio. Proprio nei giorni in cui il primo cittadino è impegnato a ridisegnare la nuova maggioranza.

E in questo quadro, il sindaco, avrebbe messo sul piatto anche la possibilità di sottoscrivere una sfiducia al presidente Barbagallo. Una mozione che necessita di 11 firme e che qualcuno avrebbe già confezionato.

Quella in atto è una partita a scacchi nell’ambito della quale il sindaco sarebbe disposto ad isolare almeno due, tre elementi della maggioranza. Portandoli all’opposizione. In quella stessa opposizione che, parrebbe, sarebbe destinata a sfilacciarsi. La parola d’ordine sarebbe, quindi, quella di rimpiazzare chi in questi mesi ha seminato maldicenze, creato tensioni, trovando appoggio in qualche infedele che è ha fornito su un piatto d’argento la copia del verbale della polizia locale con cui si contestavano all’ormai ex esperto legale del sindaco (dimessosi polemicamente nei giorni scorsi) presunti reati ambientali rientranti nell’abbandono di rifiuti in strada.

Il sindaco Leo Cantarella sulla vicenda, a caldo, aveva manifestato l’intenzione di chiedere approfondimenti, sollecitando il  segretario generale Puglisi, come capo del personale, a predisporre una dettagliata relazione sull’episodio.  Segnatamente l’avvio di una indagine interna per individuare chi ha violato il segreto d’ufficio diffondendo all’esterno un verbale di polizia. Indagine della quale nulla si è più saputo, al pari della gravissima vicenda – mai approfondita – del clamoroso furto di una dozzina di pistole dalla cassaforte ubicata nell’ufficio del comandante, al piano terra del municipio.

Le indagini condotte dai carabinieri avevano contemplato il potenziale coinvolgimento di una “talpa” interna che avrebbe informato il commando di ladri d’armi. Una delle quali, una pistola, è stata rinvenuta recentemente nell’ambito di una indagine delicata condotta dai carabinieri  della Compagnia di Randazzo, con il supporto del nucleo Investigativo e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”.  Una pistola cal.9X21 che, da accertamenti  eseguiti, apparteneva, per l’appunto, all’armeria della polizia municipale di Giarre.

Tornando alla politica comunale la crisi è in piena evoluzione. Da un lato la sfiducia a Barbagallo che potrebbe prendere corpo. E le ipotesi che continuano ad intrecciarsi. In primis l’allargamento della maggioranza pescando tra gli scranni dell’opposizione, con la benedizione di Sammartino al quale è stata già ventilata questa possibilità nell’incontro catanese dei giorni scorsi. Il sindaco Cantarella sarebbe intenzionato a chiudere la crisi entro e non oltre giovedì prossimo.

Cantarella sembrerebbe essere interessato all’approvazione di una noma alla Regione sulla possibilità di nominare un sesto assessore. Giovedì, a prescindere, dovrebbe essere il giorno della chiusura della crisi. E potrebbe accadere di tutto. Poltrone scricchiolanti ve ne sarebbero diverse. Oltre a quella del presidente del Consiglio, con cui si è aperta una frattura giudicata da molti insanabile, a rischio vi sarebbero il vice sindaco Claudio Raciti, Tania Spitaleri e Giusi Savoca. Mentre è data per certa la cessione di un assessorato in rappresentanza della coppia Salvatore Cantarella e Salvatore Cavallaro. Diversamente politici (Forza Italia e Cgil), ma con un assessore in comune.  

Loading