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Giarre, nonostante i tentativi di mitigare il rischio idrogeologico, rimane esposta a gravi pericoli. Zone come la terminale di via Settembrini, classificata come ad alto rischio, rappresentano una costante minaccia.

A peggiorare il quadro la Protezione Civile comunale. La struttura organizzativa versa in condizioni critiche. La sede operativa dello stadio di atletica, un tempo punto di riferimento per la gestione delle emergenze, è oggi un rudere inagibile. L’assenza di una struttura adeguata e di un gruppo di volontari organizzato rende difficile far fronte a eventuali calamità.

La situazione è ulteriormente aggravata dall’assenza di un piano di protezione civile aggiornato. L’ultimo risale al 2014 e non tiene conto delle nuove criticità emerse nel frattempo. L’assessore alla Protezione Civile, Giuseppe Cavallaro, ha riconosciuto la gravità della situazione e si è impegnato a rilanciare il servizio. Tra i suoi obiettivi, la ristrutturazione della sede operativa e il reclutamento di nuovi volontari.

La riorganizzazione della Protezione Civile di Giarre è una sfida complessa che richiede un impegno a lungo termine. Saranno necessarie risorse economiche, competenze specifiche e una forte volontà politica per raggiungere risultati concreti.

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