Temperature in graduale aumento: Il consolidamento di un'area di alta pressione che ha le sue radici nell'entroterra africano porterà un respiro nettamente più mite sull'Italia nel corso dei prossimi giorni. Il rialzo termico più significativo si avrà al Centro Nord e in particolare nelle zone collinari e montuose stante in pianura la formazione di foschie e nebbie che manterranno i termometri più bassi. Nel corso dei prossimi giorni scompariranno anche le gelate in Val padana e nelle valli del Centro. Vediamo i valori attesi per i primi giorni di gennaio 2020.

mercoledì 1 gennaio: Temperature ancora per lo più in linea con il periodo su pianure e litorali salvo locali e contenuti scarti positivi sulle regioni tirreniche centrali, soprattutto nel Lazio. Ancora gelate diffuse mattutine sulla Val padana e le valli interne del Centro. Temperature sopra media su Alpi e Prealpi con zeri termici anche oltre i 2800-3000m. Dettagli

Giovedì: Poche variazioni rispetto al mercoledì con temperature generalmente in media su pianure e litorali e sopra media su Alpi e Appennino centrale a causa di zeri termici fino a 2800m. Dettagli

Venerdì: L'anticiclone comincia a mitigare l'aria anche su pianure e litorali, più rare le gelate in Val padana con massime che si portano localmente anche sopra media. Leggermente sopra media anche basso Adriatico e medio alto Tirreno. Nettamente sopra media il clima in collina e montagna con zeri termici ovunque tra 2800 e 3200m

sabato: Il riscaldamento della quota comincia a riflettersi anche nei bassi strati, salgono le temperature anche su litorali e pianura portandosi seppur leggermente sopra media. Scompaiono le gelate mattutine in Val padana. Dettagli

Giorni successivi: Seguiamo le vicende di un possibile impulso di aria fredda proveniente dall'Artico scandinavo. Da questa evenienza dipenderà la distribuzione delle temperature per la Befana e il periodo successivo

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