
Una nuova speranza per chi combatte contro il tumore arriva grazie al progetto di ricerca “Ibiscus”, un’iniziativa destinata a migliorare la comprensione del ruolo del sistema immunitario nella malattia. Finanziato dalla famiglia Abate tramite l’associazione Ibiscus, lo studio sarà guidato dal dottor Luca Lo Nigro, responsabile del laboratorio di Onco-Ematologia del Policlinico di Catania, e si concentrerà sull’identificazione delle cellule del sistema immunitario che, invece di contrastare il tumore, possono ostacolare la guarigione o addirittura non riuscire a riconoscerlo e combatterlo.
«Grazie a questo progetto – ha spiegato il dottor Luca Lo Nigro – potremo analizzare in modo più approfondito i meccanismi che regolano la risposta immunitaria contro il tumore. Comprendere il comportamento di queste cellule è fondamentale per sviluppare nuove strategie terapeutiche più efficaci».
Lo studio si avvarrà di tecnologie avanzate, come la citofluorimetria, e sarà condotto dalla dottoressa Marta Arrabito, giovane ricercatrice che guiderà le analisi in collaborazione con un team di esperti a livello nazionale.
Il progetto è stato presentato ufficialmente sabato 8 marzo 2025, in occasione di un evento che ha voluto ricordare il commendatore Roberto Abate, imprenditore paternese scomparso esattamente un anno fa all’età di 87 anni. La sua famiglia ha scelto di trasformare il dolore in un gesto di speranza e di sostegno alla ricerca scientifica.
«Mio padre ha sempre creduto nella solidarietà e nell’importanza di dare un contributo alla comunità – ha dichiarato Laura Abate –. Sostenere la ricerca con un progetto che potrà aiutare tanti pazienti è il modo migliore per onorare il suo ricordo».
All’evento erano presenti la moglie di Roberto Abate, i suoi figli e nipoti, insieme a numerosi esponenti del mondo scientifico e associativo.
«La nostra associazione è da sempre al fianco di chi lotta contro le malattie oncologiche – ha dichiarato Francesco Fazio, presidente di Ibiscus –. Il progetto “Ibiscus” è un esempio concreto di come la generosità possa trasformarsi in ricerca e progresso scientifico».
L’iniziativa rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il cancro, grazie a una sinergia tra ricerca, istituzioni e privati che, con il loro sostegno, contribuiscono al miglioramento delle cure.