PALERMO (ITALPRESS) – Due fratelli, rispettivamente di 22 e 17 anni, sono stati posti in stato di fermo su richiesta della Procura di Palermo, guidata da Maurizio De Lucia, nell’ambito delle indagini per l’omicidio di Rosolino Celesia, il ventiduenne freddato a colpi di pistola dopo una lite scoppiata nella discoteca Notr3 di via Pasquale Calvi. Il più giovane dei due, ancora minorenne, è accusato di omicidio e avrebbe egli stesso telefonato agli inquirenti autoaccusandosi di aver sparato, mentre nei confronti del fratello maggiore l’accusa è di detenzione illegale di arma da fuoco. Nella serata di ieri, i due giovani sono stati interrogati in presenza dei legali e con la presenza del pubblico ministero dei minori ad affiancare i sostituti. In attesa della convalida dell’arresto da parte del gip, ulteriori indagini sono condotte dalla Polizia per ricostruire i contorni della drammatica vicenda.
Secondo quanto appurato dagli investigatori, la violenta lite sarebbe scaturita nei bagni del night e poi proseguita all’esterno, dove sono stati sparati i colpi all’indirizzo della vittima, spirata poi all’ospedale Civico. Non è da escludere inoltre che i recenti accadimenti nella movida palermitana possano essere collegati e che tra i due fratelli e il ventiduenne ucciso esistessero dei conti da regolare. Soltanto un mese prima vi erano stati dei disordini in Vucciria, quindi dieci giorni fa i colpi esplosi in via Isidoro La Lumia e nella stessa notte altri spari al Cep, lo stesso quartiere nel quale Celesia era residente, infine un’altra rissa sempre al Notr3 di pochi giorni fa ma senza conseguenze. Sempre nella serata di ieri, i frati della Chiesa di Sant’Antonino hanno organizzato una fiaccolata in città, chiedendo più sicurezza e legalità per Palermo dopo la recente escalation di criminalità, alla quale ha partecipato anche l’arcivescovo Corrado Lorefice.

– Foto: Polizia –
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