PALERMO (ITALPRESS) – Entrare allo Steri e immergersi nella storia di Palermo. Sarà possibile da venerdì prossimo (1 aprile) quando il palazzo dei Chiaromonte, oggi sede del Rettorato, riaprirà le porte alle visite, ogni giorno dalle 9 alle 20. Da giugno scorso a dicembre, lo Steri è stato uno dei luoghi più amati della città con 20mila visitatori in soli sei mesi. Venerdì, dunque, si riparte con le visite: sarà possibile scoprire i segreti della nobile famiglia che osò ribellarsi a Re Martino, e per questo fu distrutta; entrare nel palazzo che fu il simbolo di questo potere, in cui ogni pietra, ogni angolo, ogni delicata cornice, racconta per immagini più di ogni scritto, narra di nobili signori e perfidi inquisitori, di un conte ribelle che finì decapitato su ordine del suo re; ma anche di un complesso monumentale che non ha finito di mostrare sorprese, visto che a ogni restauro o intervento, balza fuori qualcosa di nuovo e inatteso.
“Lo Steri è uno dei luoghi più iconici e suggestivi della nostra città – commenta il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri – La riapertura ai visitatori è una straordinaria opportunità per fare conoscere al pubblico i tesori storici, artistici e culturali custoditi nel complesso monumentale, sede del Rettorato. Valorizzare la sinergia tra arte, cultura e formazione significa creare un forte legame tra società e mondo accademico. Per il nostro Ateneo custodire e diffondere questo patrimonio di inestimabile valore, anche sociale ed educativo, è un impegno e un obiettivo di grandissima importanza”.
La visita sarà un’occasione imperdibile per chi vorrà calarsi, seppure per poche ore, nel medioevo cortese dei cortigiani e delle dame; o ascoltare (virtualmente) i lamenti dei prigionieri della santa Inquisizione che vergarono e graffiarono le pareti delle celle dimenticate; ma anche per chi vorrà scoprire la camera sotterranea “semipogeica”, la cui funzione d’origine rimane avvolta dal mistero, ma che probabilmente è un’antesignana delle “camere dello scirocco” dei nobili settecenteschi.
“Il palazzo Chiaromonte e il complesso monumentale dello Steri tornano alla fruizione stabile per il pubblico. Dopo il successo dell’apertura del 2021, lo Steri con Coopculture si restituisce alla fruizione turistica – dichiara Paolo Inglese, direttore del SiMuA – Saranno implementati i percorsi e gli spunti di visita. La Vucciria, i reperti archeologici del Museo Salinas, la quadreria Grande Abatellis, la Sala dei Baroni e il carcere dei Penitenziati si offrono alla visita che consentirà un viaggio di settecento anni nella cultura siciliana, dal 1300 al restauro innovativo di Scarpa-Calandra”.
Lo Steri è comunque una continua scoperta: uno e centomila, palazzo imprendibile e sede dell’Inquisizione, qui esiste il più ampio soffitto dipinto di una costruzione civile – straordinario, una vera Bibbia cavalleresca -, e dove le carceri sono un vangelo per immagini, da scoprire anche tramite un’App gratuita molto accurata. L’accordo con il museo archeologico Salinas ha riportato allo Steri i reperti che raccontano le origini del palazzo dei Chiaromonte e la vita quotidiana al tempo dei vicerè; è stata riallestita la quadreria della Regia Università e aperto al pubblico un percorso espositivo sulle collezioni dell’Università, un vero Bignami che introduce alla visita dei musei scientifici sparsi per la città.
Da giugno scorso è stato riallestito lo spazio che accoglie La Vucciria di Renato Guttuso: una vera sala immersiva da cui la tela balza fuori, con il suo carico di colori, simboli, voci, riferimenti fotografici e biografici al pittore bagherese. La tela diventa così cuore del programma di valorizzazione che vede lavorare insieme l’Università e il SiMuA (i Servizi Museali di Ateneo) e CoopCulture che, dopo aver curato e gestito la riapertura, si è aggiudicata la gara europea di affidamento dei servizi per i prossimi anni, dopo essere già concessionaria per i siti della Regione Siciliana, i Parchi archeologici di Valle dei Templi, Selinunte e Segesta, e a Palermo il Museo archeologico Salinas. “Una buona pratica di sinergia pubblico privato che ci vede sempre più impegnati al fianco dell’Università di Palermo per la fruizione e valorizzazione di questi tesori unici – dice Letizia Casuccio, direttore generale di CoopCulture – ma anche la possibilità di mettere in campo un capitale umano di altissimo livello, formato dall’Ateneo”.
Lo Steri si scoprirà tramite visite accompagnate dagli operatori seguendo un preciso percorso; ogni sabato e domenica (già da questo prossimo weekend) alle 12, si potrà invece partecipare alla visita guidata all’intero complesso monumentale. Sono già attive le attività per le scuole con il progetto EduCulture pensato per gli istituti di ogni ordine e grado, e ben presto saranno organizzati laboratori per i bambini e le famiglie.
E proprio il ritorno allo Steri di alcuni reperti finora conservati al Salinas è stato un ulteriore spunto per lanciare un biglietto integrato, il primo che congiunge realtà museali diverse di Palermo: sarà infatti possibile con un unico tagliando, scoprire lo Steri, il vicino Orto Botanico, il polmone verde della città, e lo stesso museo archeologico Salinas.
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