Le piogge post ferragostane con gli allagamenti a Fondachello e lungo la via Colombo a Riposto e le piscine di acqua piovana nel rione popolare Jungo a Giarre, riaccendono i riflettori sulla vulnerabilità del territorio esposto alle criticità morfologiche derivanti dal dissesto idrogeologico.

Domenica scorsa è bastata un’ora di pioggia per riproporre scene già viste. Strade allagate, torrenti in piena con rischio di tracimazione. A Riposto il forte vento ha anche abbattuto un grosso ramo d’albero sul lungomare Pantano a Torre Archirafi, un altro albero, in seguito alle raffiche di vento, ha riportato danni importanti nel rione popolare (alloggi ex Ina) di viale Amendola.

A Torre Archirafi, rimane in attesa di riparazione – ormai da quasi due mesi – una voragine apertasi pericolosamente sul manto stradale lungo la via Simone Grasso. Accanto il torrente Torre-Cozzi, il cui alveo è invaso da ramaglie e rifiuti ingombranti che rischiano di ostacolare il deflusso delle acque meteoriche, con potenziali rischi di tracimazioni.  A Giarre sono invece diverse le aree urbane a rischio in occasione di intense piogge. Criticità idrauliche si segnalano da tempo nella zona terminale di via Lisi dove il vicino torrente Macchia si ingrossa pericolosamente.

Detriti e materiali ingombranti ostacolano i flussi idrici in una zona ad alta densità abitativa. Anche nella frazione di Santa Maria la Strada permangono le criticità legate al diffuso fenomeno del dissesto idrogeologico ed in particolare lungo la via Penturo e nell’area in cui si snodano i torrenti Macchia e Continella, all’ingresso della borgata. E ancora nella frazione collinare di San Giovanni Montebello, dove un tratto del torrente Tagliaborse si trova alla stessa quota della strada. 

Mentre i bacini idrici rischiano di tracimare a monte dell’abitato di Macchia per la presenza di pericolose ostruzioni nel letto del torrente in secca Guddi che si snoda a ridosso di viale della Regione in una zona circondata da numerosi insediamenti abitativi. 

Loading