PALERMO (ITALPRESS) – Archiviate la delusione per l’abbandono del M5s e le candidature per le regionali, il Pd lancia ufficialmente la campagna elettorale per le elezioni politiche del 25 settembre con la presentazione nella sede del partito dei candidati in Sicilia. Presenti il segretario regionale Anthony Barbagallo e il vicesegretario nazionale Peppe Provenzano: con loro la maggior parte dei concorrenti per Camera e Senato, con in testa l’ex segretaria della Cisl Annamaria Furlan (in corsa per Palazzo Madama nel collegio plurinominale della Sicilia occidentale).
La scelta della data non è stata casuale, dal momento che coincide con il trentunesimo anniversario dell’omicidio di Libero Grassi per mano mafiosa. Un’occasione, secondo Provenzano, di rilanciare “il tema della lotta alla criminalità organizzata, che ha avuto un crollo dell’attenzione negli ultimi anni in Sicilia. La battaglia portata avanti da Grassi è di grande ispirazione per noi”.
Tema centrale è però il Pnrr in quanto, secondo Provenzano, “non un solo euro deve essere distolto dall’obiettivo di creare posti di lavoro. Da ministro per il sud mi sono battuto per ottenere questi fondi e non posso permettere che vengano dispersi. Con questo voto a settembre sia l’Italia che la Sicilia si giocano un ruolo importante a livello europeo: se non continuiamo a combattere per avere un ruolo centrale nel continente non usciremo mai da questa crisi”.
Il numero due del Pd nazionale torna poi sulla scelta di candidare Furlan, nonostante non abbia radici familiari e politiche in Sicilia: “Per fare gli interessi di una regione non serve essere nati lì, ma avere una cultura del lavoro, cosa che Annamaria Furlan ha: sappiamo bene quante battaglie ha portato avanti sul tema del lavoro”, spiega Provenzano, che poi attacca il candidato del centrodestra a Palazzo d’Orleans Renato Schifani: “Lui, che è siciliano e che da tanti anni sta in Parlamento, non ha mai fatto gli interessi di questa terra. Un voto per lui rappresenta un ritorno al passato, il peggiore in assoluto per la Sicilia”.
Furlan sottolinea l’esigenza di mettere gli ‘ultimì al centro dei programmi elettorali: “La povertà cresce mese dopo mese, le assunzioni sono crollate del 40% negli ultimi anni e i primi a pagarne il prezzo sono i giovani. Il lavoro deve tornare al centro del dibattito politico sia a livello nazionale che regionale, in particolare per quanto riguarda la sicurezza: i morti sul lavoro vedono in Sicilia dati anche peggiori rispetto alla media nazionale”. L’ex numero uno della Cisl torna anche sul Pnrr, evidenziando come “per fermare la fuga dei giovani dal sud è fondamentale gestire con massima attenzione i fondi europei, in modo tale che possano creare nuovi posti di lavoro e migliorare la dignità della vita. I discorsi della destra mi fanno molta paura, in particolare temo un ritorno al passato sui mancati diritti alle donne in tema di studio e cultura”.
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