PALERMO (ITALPRESS) – Nei primi 100 giorni da presidente della Regione “partirei immediatamente dalla riorganizzazione della macchina amministrativa come ho fatto sempre nelle mie tre precedenti esperienze da sindaco. E’ fondamentale che la macchina venga riorganizzata in funzione degli obiettivi programmatici”. Così Cateno De Luca, candidato di Sicilia Vera alla presidenza della Regione, intervistato dall’Italpress. “E’ il presidente che stabilisce quanti dirigenti vuole, quanti dipartimenti vuole, quanti centri di spesa ci devono essere. Questo è fondamentale per poter rompere il circolo vizioso che vede la Sicilia, imprenditori e sindaci pagare il pizzo legalizzato di una macchina burocratica che la politica non è nelle condizioni di mettere sul binario giusto”, aggiunge.
Riguardo alla sanità, secondo De Luca “non può più essere il bancomat della politica, questo è il concetto di fondo, di conseguenza va modificata dal punto di vista strutturale la logica dei manager e dei vari dirigenti che gestiscono risorse importanti del bilancio della Regione”.
“Aboliamo la Commissione di valutazione di impatto ambientale, ed eliminiamo la superfetazione degli uffici. Quando parliamo di semplificazione lo facciamo anche da un punto di vista di strutture burocratiche che devono essere radicalmente cancellate”, ha detto poi De Luca commentandoi i dati diffusi da Sicindustria sul 70% dei progetti per eolico e fotovoltaico fermi al palo nell’Isola.
“A questo aggiungo un fatto: noi raffiniamo oltre il 70% del petrolio che viene consumato in Italia, è arrivato il momento che questa situazione venga radicalmente modificata nel rapporto Stato-Regione, io sarò il presidente che se questo rapporto non verrà modificato simbolicamente prendo l’ascia e taglio i tubi che portano il petrolio raffinato al resto d’Italia”, ha aggiunto.
Capitolo rifiuti. Per De Luca “in Sicilia serve un termovalorizzatore, ma prima dobbiamo arrivare al 65% di raccolta differenziata. Io sono favorevole perchè non si può conferire ma la frazione secca e, di conseguenza, se dobbiamo raggiungere l’obiettivo imposto dalle norme europee, abbiamo effettivamente una frazione secca per un termovalorizzatore”.
“Io sono uno dei sindaci che ha ereditato nel proprio comune (Messina, ndr) una situazione dove la differenziata era all’8% e poi ha sfiorato quasi il 60%, una città dove non esistono più i cassonetti. E’ stato uno dei Comuni più virtuosi, premiato anche per il riciclo di carta e cartone. Questo – ha spiegato – nonostante ci sia una Regione che non ha speso 1 euro per le infrastrutture di secondo livello e ha fatto un piano rifiuti che è stato bocciato per l’ennesima volta, continuando a favorire il sistema di smaltimento e di raccolta di rifiuti privati. I Comuni sono stati messi in ginocchio e ora rischiano il fallimento”.
Quanto al Ponte sullo Stretto, “è mortificante in ogni campagna elettorale sentirne parlare. Obiettivamente vedere Salvini, Berlusconi, Meloni che parlano del Ponte è una mortificazione, lo facciano e poi ne parliamo. Che io sono favorevole lo sanno tutti, però non accetto questo festival dell’ipocrisia attorno al Ponte. Chiusa la campagna elettorale, a nessuno interessa più farlo, questa è la verità ed è la storia sia nel centrosinistra che nel centrodestra. Io penso che da presidente della Regione lo realizzerò e sulla trave principale ci sarà scritto: De Luca”.

– foto Italpress –

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