Una articolata attività operativa è in corso di svolgimento nel comprensorio giarrese ad opera dei carabinieri della locale compagnia, con il supporto operativi dei Cacciatori e del nucleo Cinofili di Nicolosi.

Con l’operazione denominata Caronte è stato stroncato un vasto traffico di sostanze stupefacenti. Una decina gli arresti. Il blitz si è concentrato su Riposto, nel rione popolare di via De Maio. L’attività dei Cc fa riferimento a fatti risalenti al 2023, sotto osservazione una intera famiglia (tra cui due minori) dedita allo spaccio.

I Cc anche attraverso immagini e intercettazioni hanno ricostruito un vorticoso traffico di sostanze stupefacenti. L’accusa contestata è di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il procedimento traeva origine da una comunicazione di reati risalente all’ottobre del 2023 in cui si rappresentava che, il 10.9.2023, vi era stata una violenta aggressione, durante la quale i partecipanti alla rissa avevano agito armati di mazze e di bastoni. Determinanti le immagini delle telecamere installate in zona e che hanno immortalato la variegata attività di spaccio. I Carabinieri hanno dato atto come – attraverso la visione delle immagini riprese dalle telecamere – si rilevasse un costante e continuo andirivieni di persone di tutte le età, talvolta anche contemporaneamente, dall’appartamento nella disponibilità del nucleo familiare finito nel mirino dei Cc.

I nomi degli arrestati

La misura cautelare del carcere è stata decisa per Ivan Privitera, Giovanna Privitera, Sebastisno Cavallaro, Ornella Marika Nicolosi, Vincenzo Pio Mammino, Davide Raspa, Sasha Finocchiaro e Antonio Zammataro.

LE INDAGINI

L’attività di indagine, condotta dai Carabinieri della Stazione di Riposto, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, traeva origine dalla denuncia sporta da un acquirente abituale degli indagati, il quale si rivolgeva ai militari dopo aver subito un violento pestaggio anche con l’uso di bastoni a seguito di un diverbio legato al luogo ove avrebbe dovuto parcheggiare la bicicletta elettrica con la quale si recava sui luoghi per acquistare lo stupefacente di cui era assuntore.
A seguito della denuncia, i militari della Stazione Carabinieri di Riposto – che in precedenza
avevano già tratto in arresto alcuni degli indagati per reati in materia di stupefacenti – intensificavano i controlli nel complesso di case popolari di via Gaetano de Maio dove dimorano diversi indagati.
Sarebbe, così, emerso che PRIVITERA Ivan, sebbene sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il delitto di cui all’art. 73 d.P.R. 309/ 90, avrebbe organizzato un vero e proprio mercato della droga, ricevendo sull’uscio di casa, anche di notte, gli acquirenti che ivi si recavano per acquistare tutte le più comuni tipologie di sostanza stupefacente (marijuana, cocaina, crack e hashish). Le indagini avrebbero evidenziato: che tale piazza di spaccio, sarebbe stata operativa 24 ore al giorno, con sede nel complesso di edilizia popolare sopra indicato. A capo della stessa vi sarebbe IVAN PRIVITERA, promotore dell’associazione, che sarebbe stato supportato nelia sua attività illecita da suoi familiari conviventi: la madre Giovanna, il fratellastro Sebastiano, la sorellastra Marika Ornella e il compagno della madre, ZAMMATARO Antonio. Dinanzi all’intensificarsi dei controlli, che avevano portato ai primi sequestri di sostanza stupetacente a carico degli assuntori e, poi, in data 15.2.2024, all’arresto di ZAMMATARO Antonio e ancora, in data 20.7.2024, a quello di PRIVITERA Ivan, l’associazione non avrebbe cessato la sua attività illecita, ma, con pervicacia, avrebbe fatto ricorso ad una migliore organizzazione per eludere l’attività di contrasto e controllo della Polizia Giudiziaria, installando telecamere ad alta definizione agli angoli dello stabile di via de Maio per avvistare in tempo reale l’eventuale presenza delle forze di polizia, posizionando vedette e ricorrendo a consegne a domicilio nei comuni di Riposto, Giarre e Mascali, spingendosi in alcune occasioni sino a Calatabiano e Giardini Naxos. Attraverso l’attività di intercettazione e mediante altri sistemi investigativi di sorveglianza, emergevano gravi e plurimi elementi indiziari in ordine all’esistenza ed operatività dell’associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti contestata con l’ordinanza cautelare.
Sarebbe emerso dalle indagini, inoltre, che gli indagati ricorrevano a condotte violente ai
danni di concorrenti che avevano deciso di intraprendere autonomamente attività di spaccio
nella zona posta sotto il loro controllo. Nel corso dell’attività tecnica i Carabinieri davano riscontro al contenuto delle conversazioni intercettate, traendo in arresto anche 3 spacciatori in flagranza di reato,
deferendone in stato di libertà altri 3, recuperando oltre 15.000 euro in contanti,
sequestrando complessivamente 33 grammi di crack, 133 grammi di cocaina e 473 grammi
di marijuana.
Il volume d’affari dell’associazione è stato stimato in circa 500 euro al giorno, per circa
15.000 euro mensili. Per quanto attiene alla posizione dei due minorenni, dall’esito delle attività di indagini, sarebbe emerso a livello di gravità indiziaria – ferma restando anche per loro la presunzione
d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna – che gli stessi sarebbero stati partecipi
dell’attività delittuosa, occupandosi dello spaccio a domicilio e del supporto al gruppo per
le operazioni di approvvigionamento, venendo remunerati anche 20 euro a singola consegna. Il provvedimento del G.I.P. di Catania ha disposto anche il sequestro preventivo della somma contante di euro 15.571,00 – sequestrata nel febbraio 2024 a carico di ignoti durante un blitz dei Carabinieri della Stazione CC di Riposto – e dell’autovettura, Alfa Romeo Steivio, nella disponibilità degli indagati, poiché ritenuta acquistata coi proventi dell’attività delittuosa, fittiziamente intestata da PRIVITERA Ivan, pregiudicato, alla sorellastra NICOLOSI Ornella Marika al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale.

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